Milan, a fari spenti su Witsel. E per Ibra non è ancora finita

MILANO – Il sabato nero del mercato milanista ha avuto l’effetto di riportare in primo piano la lista dei giovani italiani che avrebbero dovuto costituire l’ossatura della squadra di Mihajlovic prima dell’impennata di grandeur poi rientrata su Ibrahimovic, Jackson Martinez e Kondogbia. Dopo la sbornia di euforia successiva all’arrivo di Mister Bee e all’entrata in scena della Doyen, tornano di attualità i nomi di Josè Mauri, Soriano, Baselli e Bertolacci.

AFFEZIONATI AL PSG – Queste trattative interne alla Serie A possono proseguire con un clamore mediatico inferiore alle negoziazioni poi finite male per l’attaccante colombiano e il centrocampista francese. Sullo svedese invece il discorso è diverso: potrebbero anche esserci evoluzioni nel corso dell’estate, anche se dopo l’incontro di Doha con i vertici del Psg il calciatore sembra decisamente più vicino alla squadra parigina, rinfrancato dai colloqui avuti in Qatar. Oggi è stato il suo compagno d’attacco al Parco dei Principi, Edinson Cavani, a far capire di non avere molta voglia di cambiare aria. L’uruguaiano, accostato al Milan, ha dichiarato di voler continuare a dare il massimo per la formazione della capitale francese. Dalla Spagna rilanciano l’idea Bacca in un affare che possa comprendere il passaggio di Rami al Siviglia, ma il colombiano piace molto anche alla Roma.

IN BELGIO SPINGONO WITSEL – Resta calda la pista che porta a Witsel, regista belga dello Zenit San Pietroburgo. Secondo il sito sudinfo.be, il centrocampista avrebbe già deciso di lasciare la Russia per trasferirsi in Italia con la maglia rossonera. Però a Casa Milan adesso si preferisce proseguire a fari spenti per evitare altre esposizioni. Un nome come quello di Witsel attira l’interesse di altri grandi club europei, quindi la strada da percorrere è ancora lunga. L’organizzatore di gioco della Nazionale dei Diavoli Rossi è comunque l’obiettivo principale per il reparto mediano del Milan. Ma gli affari internazionali nascondono sempre molte insidie quando non è possibile sventolare l’attrazione della partecipazione alla Champions League. Per questo motivo corre parallela la corsia autarchica, basata su un Milan giovane, italiano e dinamico.

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