Juventus, Pirlo subito a New York. E Tevez torna al Boca
TORINO – C’eravamo tanto amati. Alla Juve è l’estate degli addii. Illustrissimi. Oggi finirà la love story tra Carlitos Tevez e la Signora. Salvo colpi di scena, in giornata il club bianconero e il Boca Juniors definiranno l’accordo imbastito ieri a Milano. L’Apache, 31 anni, lascia un’eredità pesante come la sua maglia numero 10 e un vuoto grande come i suoi 50 gol realizzati in 96 uscite tra campionato e coppe. La sua migliore stagione europea (29 reti le aveva segnate soltanto al Manchester City nel 2009-10) è anche l’ultima. Il Diez ha deciso di andare a fare il profeta in patria, lasciando Torino dodici mesi prima della naturale scadenza del suo contratto. I primi segnali erano arrivati il 18 aprile quando, mentre si infittivano le voci di un suo possibile ritorno alla Bombonera, decise di festeggiare un gol alla Lazio seconda mimando la gallina, un’esultanza irriverente e irridente anti River Plate, gesto peraltro da lui già fatto con la maglia del suo amato Boca nel lontano 2004. Ma in Argentina hanno decifrato come un chiaro segnale di addio anche il “cagòn!” rivolto il 5 maggio da Tevez ad Allegri, “colpevole” di richiamarlo in panchina a 4 minuti dalla fine di Juve-Real.
A giorni, giurano negli States, arriverà anche un altro divorzio, il secondo in due anni per Andrea Pirlo: se quello da Deborah Roversi del 2014 gli costa 55 mila euro al mese, quello dalla Signora per sposare i New York City Fc gli garantirà almeno 8 milioni a stagione, il doppio del suo stipendio attuale. L’autorevole New York Times assicura che il bresciano avrebbe “concluso i negoziati con il City e sarebbe pronto ad unirsi ai compagni entro due settimane”. Dopo cinque scudetti consecutivi in Italia, il 36enne Pirlo ha deciso di guardare il suo tramonto sportivo da un sunset boulevard a stelle e strisce.
La Juve attende comunicazioni ufficiali, ma intanto si prepara a salutare uno dei più grandi architetti della storia del calcio azzurro e non solo. La squadra perde un superbo risolutore. Ma la società se ne farà una ragione: l’ingaggio ultimamente era più alto del rendimento, e gli acciacchi cominciavano a farsi sentire. “Nessuno vuol mandarlo via, ma a 36 anni si possono fare valutazioni diverse: Pirlo deciderà insieme alla società”, ha detto Allegri. Il dopo-Pirlo è già cominciato ed è in ottimi piedi, quelli di Marchisio. Senza Carlos e Andrea sarà un’altra Juve? Sì, no, forse. In fondo si diceva così anche l’estate scorsa, dopo il clamoroso addio di Conte. E invece la Signora è rimasta se stessa, riuscendo a conservare il suo vizio più grande: vincere.
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- Protagonisti:
- andrea pirlo
- carlos tevez