L’addio di Rafa: «Napoli, ti darò la Champions»
L’addio c’è stato e, stavolta, in maniera ufficiale: «Il mio contratto scadrà il 31 giugno. Dunque, il mio ciclo finisce qui, ma voglio lasciare Napoli con una vittoria». Il sorriso di Rafa Benitez è stentato, mentre Aurelio De Laurentiis, seduto al suo fianco, ne elogia il lavoro e la professionalità profusa in questi due anni. Tutto è stato preparato a dovere, con il responsabile della comunicazione, Nicola Lombardo, pronto a richiamare gli increduli inviati spagnoli, ogni qualvolta c’è stato qualche riferimento al futuro dell’allenatore. Una scena imbarazzante, così come l’arroganza dello stesso funzionario che ha persino impedito che domande e risposte venissero tradotte dall’italiano allo spagnolo e viceversa, come se la notizia di Benitez nuovo allenatore del Real Madrid, fosse roba di poco conto.
TRISTEZZA S’è letta chiaramente nello sguardo del tecnico spagnolo, mentre il presidente rispondeva alle domande sul progetto futuro. «Sono triste, ma non rimpiango nulla di questa esperienza. Quella di domenica sera sarà l’ultima partita sulla panchina del Napoli. Volevo avvicinarmi alla famiglia, ne ho parlato con mia moglie ma non sono riuscito a convincerla. La famiglia è stata determinante, ora vedrò se resterà o meno a Liverpool», ha spiegato Benitez. Il suo intento è quello di chiudere in bellezza, magari lasciando in eredità alla gente di Napoli il preliminare di Champions League. «È stato un biennio di crescita e vorrei terminarlo battendo la Lazio».
RIMPIANTI Qualcuno se lo porterà dietro, anche se dovesse centrare l’obbiettivo Champions. «La Juve è andata a mille, ma abbiamo combattuto anche contro di loro e siamo riusciti a vincere la Supercoppa italiana, battendoli a Doha. La squadra è la società sono cresciute, al di là dei risultati. Di sicuro abbiamo fatto tanti errori, ma il bilancio è abbastanza positivo. Abbiamo perso qualcosa in campionato, ma magari abbiamo guadagnato in campo internazionale arrivando in semifinale di Europa League. Rimpiango il Dnipro, perché eravamo davvero vicini ad un traguardo storico. Ma, adesso, pensiamo alla Lazio», ha concluso Rafa Benitez.
RINGRAZIAMENTI S’è presentato alla conferenza in una forma smagliante, Aurelio De Laurentiis. Ha distribuito pillole di saggezza, annunciando programmi ambiziosi e rimandando la questione allenatore tra due settimane. «Ringrazio Benitez, sono soddisfatto del suo lavoro al 120 per cento. Dovesse andare al Real sarebbe la conferma che sceglierlo fu una buona idea», ha spiegato il presidente che sta ragionando sul nuovo allenatore da ingaggiare. «Non è un problema di nazionalità, ma di capacità di diventare napoletani in breve tempo. Lo deciderò presto, comunque, per evitare il toto-allenatore che ritengo disgustoso, ma non lo saprete lunedì». Poi, il mea culpa finale: «Ho commesso un grande errore, nella scorsa estate, quando parlai di scudetto, disattendendo poi le promesse. Comunque, a parte la Juventus siamo l’unica squadra italiana ad aver vinto qualcosa».
VIA BIGON Per tutta la prossima settimana, De Laurentiis si dedicherà agli impegni cinematografici e, nel frattempo, deciderà pure a chi affidare la panchina per il prossimo biennio. Con Benitez andrà via pure Riccardo Bigon, destinato al Verona.
La Gazzetta dello Sport