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Zaccaria: “Napoli, ora crediamoci tutti!”

zaccaria2Mario Zaccaria, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Era scritto nel destino che dovessimo soffrire fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo respiro. La trama del campionato sembra essere stata scritta dallo sceneggiatore di un thriller. Fino a qualche ora fa ci stavamo confrontando con i resti del Napoli, stavamo disquisendo sulle mosse più opportune per rifondare squadra e staff tecnico, dopo la conclusione senza onore di una stagione disgraziata. Ed ora siano qui a pensare con ansia ad una serata, quella di domenica prossima, in cui il Napoli, ancora una volta, inaspettatamente, avrà la possibilità di giocarsi le sue carte per salvare un’intera stagione e qualificarsi ai preliminari di Champions League. Alzi la mano chi non aveva pensato che Roma e Lazio non si sarebbero sbranate ed avrebbero concluso il derby con un pareggio indolore. Non ne parliamo alla fine del primo tempo, durante il quale le due squadre erano riuscite a non creare neppure un’occasione da gol. Addio Napoli, avevamo pensato un po’ tutti, per la qualificazione alla Champions se ne parlerà il prossimo anno. Ed invece ecco accadere quello che non ti aspetti. Se gli azzurri avessero soltanto un po’ di rispetto per l’amica sorte, domenica sera dovrebbero dare anche l’anima in campo per sopraffare la Lazio e pagare così il conto con il fato, la fatalità, la ventura… Adesso ci si interroga: come si fa a passare da uno stato d’animo vacanziero ad una concentrazione determinata ed assoluta? Ce la faranno i nostri eroi a riprendere il filo tranciato di netto dopo la sconfitta di Torino, a ritrovare la necessaria applicazione, lo spirito di guerra, la forza d’animo? Ci vorrebbe con loro uno psicologo? Come si organizzerà Rafa Benitez? Deciderà, questa volta motu proprio e senza esservi costretto dal presidente, di portarli tutti in ritiro a Castel Volturno fino a domenica sera? Ed i tifosi come risponderanno? A quest’ultima domanda è forse più agevole dare una risposta: mi aspetto il tutto esaurito al San Paolo ed un tifo da Champions League. Perché la squadra, l’allenatore, il presidente si possono anche contestare, ma ci sono certi momenti in cui il destino della tua squadra è appeso ad un filo sottile, in cui un pallone ben indirizzato, in una giocata vincente possono cambiare le sorti della storia, in cui non ci si può tirare indietro. Chi vuole contestare, che lo faccia pure ma, per cortesia, cominci eventualmente lunedì mattina. Fino a domenica sera il Napoli ha bisogno di aiuto. Certo poi, indipendentemente da come sarà andata a finire, verrà il tempo dei cambiamenti, della rivoluzione, perché il mediocre campionato degli azzurri resta e non potrà essere cancellato da nulla, neppure da una qualificazione alla Champions acchiappata per i capelli, quasi a tempo scaduto. E anche se non dovesse andare bene con la Lazio, bisognerebbe ripartire da una realtà che vede il Napoli comunque in Europa League, una competizione che secondo il presidente De Laurentiis non conta nulla, ma che, comunque, consentirebbe ai partenopei di rimanere nel giro internazionale, di incassare qualche milione di euro e di tenersi in una buona posizione nel ranking Uefa. A partire da lunedì, finalmente, dovrebbe ricominciare la ricostruzione di questa squadra che negli ultimi due anni, sotto la guida di Rafa Benitez, ha complessivamente deluso. E’ vero, il Napoli ha vinto la Supercoppa e la Coppa Italia. Quattro partite in tutto. A Doha ha battuto ai rigori la Juventus (dopo che i bianconeri avevano fallito due volte il match ball dal dischetto) e quel trofeo soffiato alla squadra di Allegri, che da quattro anni comanda indisturbata il calcio italiano, ci ha soddisfatto e ci ha fatto sognare. A ben pensarci, però, quella è stata la vittoria di Pirro perché ha tenuto nascosti per troppo tempo i difetti della squadra e dell’allenatore, le magagne, le pecche, i nei. Ce ne siamo accorti forse troppo tardi che questa squadra era incompleta, rabberciata, priva di quelle qualità tecniche, in difesa e a centrocampo, che avrebbero dovuto farci immaginare da moltissimo tempo che ci sarebbe stato da soffrire, eccome. Ora, comunque, è il tempo di non guardarsi più indietro, ma di pensare al futuro. La qualificazione alla Champions League renderebbe possibile fare la campagna acquisti che i tifosi si aspettano. Occorrerà procedere con intelligenza ed arguzia. Il vero problema al momento, è che non si sa ancora chi sarà chiamato a svolgere questo ruolo. Mancano, o quasi, un allenatore, un direttore sportivo, gli staff di entrambi. Di certo, al momento, c’è solo la figura del presidente e mai come in questo momento De Laurentiis deve portare solo sulle sue spalle il peso di questa difficile e delicata fase di ricostruzione. Non sarà facile. Ma i tifosi dovranno sempre essere vicini alla maglia azzurra che, come si sa, è una fede. E indipendentemente da tutto, si ama”.

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