NIENTE ALIBI Il Napoli fuori dalla Champions League sarebbe l’aspetto peggiore, un oltraggio alla passione popolare. Altro che scudetto, come aveva annunciato al mondo intero Aurelio De Laurentiis nell’estate dello scorso anno. Questa squadra ha via via dilapidato punti e consensi, ha conosciuto l’umiliazione della sconfitta per ben 10 volte in questo campionato (2 al San Paolo, 8 in trasferta) e ha mollato la finale di Europa League sulla dirittura d’arrivo, cedendo al modesto Dnipro nel doppio confronto. E se resa dovesse esserci, gran parte delle responsabilità ricadranno, inevitabilmente, su Gonzalo Higuain, colui che nelle due sfide contro gli ucraini ha fallito almeno sei palle gol, gettando nello sconforto compagni e tifosi. Ma non sarebbe il solo a deludere, con lui anche Callejon e Hamsik hanno limitato il loro apporto. Insomma, nessuno dei tre negli ultimi mesi ha garantito prestazioni del loro livello, avallando i sospetti confessati dal presidente sulle presunte notti brave che hanno avuto come protagonisti diversi giocatori, Pipita compreso. Accuse che hanno avvelenato l’ambiente e che avrebbero convinto il clan degli spagnoli (Albiol, Higuian e Callejon) a cambiare aria. Da allora, ciò che è emerso è stata la loro involuzione, insieme a quella della squadra, irritata pure dal ritiro ordinato da De Laurentiis subito dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia.
La Gazzetta dello Sport
Napoli, tenori senza voce all’ultimo atto
Commenti