Scommesse, i boss e tutti gli altri: così l’ultimo scandalo
50 i fermati, 77 gli indagati, 33 le partite di Lega Pro e Serie D finite nel mirino dell’operazione Dirty Soccer coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta della squadra mobile di Catanzaro.
Tutto nasce dalle intercettazioni a carico di Pietro Iannazzo, arrestato la scorsa settimana nell’ambito di una operazione anti ‘ndrangheta. Iannazzo ha contatti con Mario Moxedano e Antonio Ciccarrone, attuali presidente e ds del Neapolis che vogliono vincere il campionato. Da qui emerge uno spaccato di corruzione che coinvolge calciatori, presidenti, dirigenti, ex calciatori, e perfino allenatori.
Sotto la lente di ingrandimento finiscono soprattutto partite del Neapolis, del Brindisi e della Pro Patria. Le rete di corruzione si estende in 21 province italiane e 10 regioni e coinvolge tutti i girone di Lega Pro e il Girone I di Serie D. Secondo la Procura sarebbe stato tentato anche di combinare partite di campionato superiori, ma senza esito.
In alcuni casi gli investigatori avrebbero registrato i festeggiamenti per i guadagni ottenuti scommettendo addirittura sul risultato esatto, come su Barletta-Vigor Lamezia finita 3-3. In altri casi, invece, le combine non sarebbero andate a buon fine come nel caso di Barlatta-Catanzaro, quando l’offerta arrivó addirittura al presidente dei calabresi Cosentino che rifiutò. Le indagini della Dda di Catanzaro, che al momento non hanno alcuna attinenza con quelle condotte dalla Procura di Cremona, non sono per niente chiuse e, come ha lasciato intendere il Procuratore Antonio Lombardo in conferenza stampa, potrebbero esserci ulteriori sviluppi giá nelle prossime settimane.
Fonte: SkySport