LE INTERCETTAZIONI. Mentre il presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi, lancia l’allarme (“Impressionante il potere della ‘ndrangheta”), dagli atti dell’inchiesta esce a raffica il testo delle telefonate intercorse tra i molti soggetti implicati
La telefonata intercettata – La telefonata è del 15 gennaio scorso, lo stesso giorno in cui Galigani (che non risulta indagato) aveva pubblicato sul sito TuttoLegaPro.com un editoriale in cui, scrivono gli inquirenti, “lamentava una diffusa quanto generale atmosfera di prevaricazione e malaffare imperante in seno agli organi di potere della Lega Pro”. Concetti che l’uomo ribadisce nella telefonata con il Ds de L’Aquila Ercole Di Nicola (arrestato), lo stesso che, dicono sempre gli investigatori “si atteggiava a uomo di calcio ligio alle regole” quando in realtà’ era “capace di combinare incontri di calcio senza remore e senza scrupoli”.
La questione Lotito – “I due conversano a lungo e il Galigani – si legge negli atti dell’inchiesta – dava prova di quanto radicato fosse il malcostume nelle stanze del calcio professionistico italiano”. Ecco il passaggio della telefonata riguardante il presidente della Figc, Lotito e Macalli (nessuno è indagato). Di Nicola: “Ho visto il tuo editoriale su tutto Lega Pro… hai attaccato Lotito a tutto andare!” Galigani: “No no, ma deve andare a casa, deve andare… racconto storie vere, non è che racconto favole… Lotito ha rotto i coglioni… il motivo del dissidio è Lotito, non è Ma… Macalli e Tavecchio sono due rincoglioniti in mano alle… come si dice… sì in mano a Lotito, che li ricatta, c’è pure che lui pensa che aveva diritto di fare il vicepresidente”. Di Nicola: “Eh…”. Galigani: “In Federcalcio, se lui lascia la sua poltrona a Macalli, c’è un motivo, se lui perde… una cosa che molti non hanno compreso… questa maggioranza della Lega, della Federcalcio, esiste in funzione del 17% della Lega Pro, se lui perde il 17% della Lega Pro salta tutta la Federcalcio… la sua stanzetta che ha lassù al quinto piano di via Allegri, lo cacciano”.
L’antimafia: impressionante conferma – “Il vasto sistema di corruzione sportiva svelato dall’indagine della squadra mobile di Catanzaro e dallo Sco della polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Catanzaro, è una impressionante conferma della forza intimidatrice della ‘ndrangheta e della sua capacità di inquinare in profondità anche il mondo del calcio” afferma intanto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi. “La presa della criminalità organizzata su questo settore, così popolare e di massa in cui ruotano fortissimi interessi economici – prosegue Bindi – non può essere più minimizzata”.
Fonte: SkySport