NEWS

Caso Parma, Napoli a caccia dei «nomi»

Higuain_MiranteL’assurdità è nei silenzi del Napoli, oltre che nel comportamento dei suoi tesserati. Il giorno dopo lo squallore di Parma, da Castel Volturno arrivano soltanto messaggini, da far girare tra i media locali, ma niente dichiarazioni. Un modo grezzo di comunicare, che non si addice a un club che vuole proporsi tra le grandi d’Europa. Una strategia di poco conto se rapportata all’importanza della comunicazione, soprattutto in momenti come questi, quando c’è da rispondere ad accuse ben precise, che mettono in discussione l’aspetto morale della società, dei suoi dirigenti e calciatori. Lacune che andrebbero colmate per evitare figuracce come quelle fatte nel dopo partita di Parma, quando agli attacchi di Donadoni e Palladino, il responsabile della comunicazione ha risposto con due Tweet di circostanza.
FUORI I NOMI La notte avrà portato consiglio, i dirigenti napoletani avranno avuto il tempo di valutare quanto accaduto durante e dopo la gara del Tardini, dopodiché è stato deciso di far arrivare il messaggio divulgato, poi, dalle agenzie e dai siti locali. Insomma, dopo l’intervento di Donadoni a una radio locale, col quale l’allenatore del Parma ha provato ad alleggerire il peso delle sue stesse accuse rivolte a Higuain, ai giocatori e ai dirigenti del Napoli, da Castel Volturno è partito il tam tam: perché Donadoni non fa i nomi dei tesserati che avrebbero insultato e irriso i suoi giocatori nel corso della gara? Ovviamente la formula diffusoria è stata la solita, quella che si usa per far arrivare messaggi senza esporsi in prima persona: «si è appreso da ambienti vicino alla società…». Donadoni, invece, ha voluto chiudere lì la questione, facendo un dietrofront incomprensibile, considerata la gravità delle sue accuse. Il tecnico ha anche ricevuto una telefonata chiarificatrice dal d.s. Bigon.

La Gazzetta dello Sport

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui