AMARCORD – C’era una volta il Parma
Non è bastato anni fa il crack-Parmalat a cancellare il Parma calcio dal calcio che conta, la società è nuovamente nel caos e la squadra è matematicamente retrocessa.
Se si pensa che l’anno scorso i gialloblù si classificarono al sesto posto, c’è da chiedersi cosa sarebbe cambiato se in Europa League anziché il Torino ci fossero andati proprio i ducali. E questo buon campionato permise loro di infrangere un tabù: battere il Napoli tra le mura amiche, cosa mai accaduta nell’era De Laurentiis. Parma-Napoli 1-0, 6 aprile 2014, Parolo al 55°. Sconfitta grave, nelle ultime sei giornate si totalizzarono 14 punti (quattro successi, due pareggi) che furono sufficienti a raggiungere soli i preliminari Champion’s League, finiti come tutti sappiamo…
Fu l’ultima sconfitta della stagione ma ebbe un brutto epilogo con l’aggressione di De Laurentiis ad un tifoso che si era a lui rivolto protestando.
Parma-Napoli si gioca dal 1990, con l’arrivo della formazione emiliana nel calcio che conta. Tuttavia nel suo primo campionato di A il Parma fece subito capire che ambiva ad un ruolo da protagonista: terza giornata, 23 settembre 1990, Parma-Napoli 1-0, gol di Osio che a Parma chiamavano “il Sindaco”.
Il Parma aveva tutti i presupposti per aprire un ciclo vincente, il Napoli, viceversa, cominciava la sua fase calante dopo i fasti dell’era Maradona ed il febbraio del 1992 vide i gialloblù di nuovo vittoriosi con un 2-1 ottenuto in rimonta. Partenopei in vantaggio con Careca quindi un rigore di Melli prima del gol vittoria al 90° del belga Grun.
Quasi un anno dopo, 24 gennaio 1993, finì in parità: 1-1 con reti di marca sudamericana: i padroni di casa passarono in vantaggio con il colombiano Faustino Asprilla, tutto genio e sregolatezza, per il Napoli pari di Daniel Fonseca dopo soli dieci minuti.
Il 19 dicembre 1993 la prima vittoria del Napoli, 3-1: l’ex Gambaro portò in vantaggio gli azzurri già al 3°, pari del Parma con un rigore trasformato dallo svedese Brolin intorno alla mezzora, Napoli di nuovo avanti con Fonseca al 60° quindi partita chiusa all’82° per la rete dello svedese Jonas Thern. Questo successo fu un’eccezione: per i successivi quattro anni il Napoli collezionò altrettante sconfitte la più amara delle quali, l’11 aprile 1998, sancì matematicamente la retrocessione in B.
Quell’incontro finì 3-1: parmigiani in gol con Crespo al 3° quindi pari del Napoli con Bellucci al 69°, nuovo vantaggio dei locali con Apolloni al 76° e definitivo 3-1 di Crespo a quattro minuti dal fischio finale. Chi ricorda quella domenica ricorderà il pianto di Pino Taglialatela accompagnato fuori campo, a fine gara, da Fabio Cannavaro.
Cominciarono gli scambi di mercato, Zola e Crippa emigrarono nel 1994 precedendo di un anno Fabio Cannavaro la cui cessione permise al club azzurro di iscriversi al campionato 1995-96. Il Napoli ebbe i giovani Pecchia, Bia e Caruso ed avrebbe voluto anche Melli che il Parma non volle cedere.
Stendendo un pietoso velo sul 4-0 di Parma-Napoli del maggio 2001, anno della seconda retrocessione azzurra, le due compagini si rincontrarono nel 2007-2008 con la promozione in A del Napoli di De Laurentiis in una situazione del tutto capovolta; ora era il Napoli ad avere il vento in poppa grazie alla nuova società nata dalle ceneri di quella fallita nel 2004, stesso anno del crack-Parmalat. I gialloblù, penultimi, retrocessero in B alla fine della stagione 2007-08 e persero contro il Napoli, tra le mura amiche, due volte su tre. Il 20 aprile 2008 Domizzi e Bogliacino ribalteranno il vantaggio di Budan, Parma-Napoli 1-2. Il 29 novembre 2009 finì 1-1 con il pareggio su rigore di Amoruso che annullò il vantaggio di Denis e terminò 3-1 il 13 marzo 2011: qui ci fu un’altra rimonta azzurra dopo l’illusorio vantaggio dei padroni di casa con Palladino vanificato in soli cinque minuti dall’uno-due di Hamsik–Lavezzi prima del terzo gol di Maggio al 42°.
Due edizioni hanno visto il successo azzurro con identico risultato: 2-1. Il 4 marzo 2012 Napoli in vantaggio con Cavani, pari dei ducali con Zaccardo e gol vittoria di Lavezzi all’86°. Il 27 gennaio 2013 un perfetto lancio di Dzemaili mise Hamsik nelle condizioni di battere a rete al 20° per un vantaggio momentaneamente annullato dalla autorete di Paolo Cannavaro dopo soli dieci minuti ma all’85° al sigillo finale ci pensò Cavani.
Antonio Gagliardi