Higuain è una furia ma non gli bastano 24 cross e 5 tiri
Spiegare tatticamente o tecnicamente una partita che, nonostante una squadra faccia addirittura 19 tiri e l’altra soltanto 4, finisce 1-1 è piuttosto complicato. Dove trovare la ragione della mancata felicità? Beh, l’arbitro e i suoi assistenti si sono messi d’impegno per non vedere un clamoroso fuorigioco in occasione del gol del pareggio del Dnipro, tuttavia la causa di un successo che non arriva non sta soltanto lì. Il Napoli, a ben osservare lo svolgimento di tutta la gara, è troppo scolastico nelle iniziative d’attacco e, soprattutto, non azzanna nel primo tempo e il risveglio della ripresa è tardivo.
POCHI SPAZI Higuain è un leone, lotta in mezzo alla difesa avversaria, invita i compagni all’assalto, ma non sempre è ben supportato. Le conclusioni dell’argentino sono 5 (4 in porta e 1 fuori), ma sulla strada del Pipita ci sono sempre le mani, i piedi o il corpo del portiere del Dnipro. Una saracinesca. I difensori ucraini si compattano davanti a lui, restano molto bassi (baricentro a 43,6 metri), tutti partecipano alla fase di contenimento. Al Napoli mancano gli spunti degli esterni, anche perché Callejon e Insigne sono sempre in posizione molto avanzata e non hanno la possibilità di attaccare alle spalle la retroguardia avversaria: non a caso sono 6 i fuorigioco fischiati contro il Napoli. Forse l’eccessivo entusiasmo provoca questo sbilanciamento offensivo che chiude gli spazi. Nonostante questi dettagli, comunque, va sottolineato che la squadra di Benitez tiene il possesso della palla per il 69,7 per cento della partita, confeziona addirittura 24 cross cui vanno aggiunti i 14 calci d’angolo (da uno di questi nasce il gol del vantaggio di David Lopez). Più di così è difficile pretendere.
La Gazzetta dello Sport