ROMA – Sei minuti per togliersi il dente, dimenticare i passi falsi con Juventus e Chievo e rimettersi in marcia. Stefano Pioli non voleva altri passaggi a vuoto, ne ha fatto le spese il “suo” Parma, formazione che il tecnico biancoceleste ha nel cuore per ragioni di nascita e di crescita calcistica. I suoi ragazzi non potevano permettersi di lasciare ancora punti, troppo agguerrita la concorrenza di Roma e Napoli per rilassarsi, specialmente in vista di uno sprint all’insegna degli scontri diretti. Ha fatto in fretta, la Lazio. Dal 10′ al 16′ del primo tempo, tre gol per passare al prossimo avversario e sancire la retrocessione aritmetica in Serie B dei ducali, il tutto in attesa di un’estate di passione per chi ha a cuore le sorti di una formazione, quella emiliana, che ha scritto la storia del calcio italiano negli ultimi 25 anni.
LA FIRMA DEGLI EX – Il destino, crudele come spesso accade, ha voluto che fossero due ex ad andare a segno nel 4-0 finale: uno particolarmente amato, come Marco Parolo, ha aperto le danze con uno splendido destro da fuori. L’altro, Antonio Candreva, ha lasciato ricordi meno positivi al Tardini e ha siglato il momentaneo 3-0. Tra i due gol ha trovato spazio una firma che quasi non fa più notizia, quella di Miroslav Klose: un timbro di rapina per un giocatore che sta vivendo una straordinaria seconda parte di stagione e che nella ripresa ha rimediato un cartellino giallo che gli farà saltare la delicata trasferta di Bergamo. Nel finale c’è stata gloria anche per Keita, che su assist del solito Candreva ha finalmente cancellato lo 0 alla voce gol segnati in campionato in stagione: lo spagnolo si candida per una maglia da titolare in casa dell’Atalanta, nonostante il ritorno fra gli arruolabili di Filip Djordjevic, in panchina oggi a tre mesi dall’infortunio subito contro il Milan.
?PAROLO FA NOTIZIA – La grande sorpresa, in avvio di gara, è la presenza nell’undici titolare di Marco Parolo, che stringe i denti dopo i problemi alle costole e si presenta in mediana al fianco di Cataldi, tornato dalla squalifica. L’altra novità è la posizione di Senad Lulic, schierato da Pioli come guastatore alle spalle della punta centrale, lasciando Candreva e Felipe Anderson sulle corsie. Prima della marea biancoceleste, era stato il Parma a rendersi pericoloso con un destro potente ma poco angolato di Palladino, respinto da Marchetti. Il jolly da fuori di Parolo toglie la Lazio dall’impaccio, l’azione del secondo gol vede protagonista Felipe Anderson: dribbling ai danni di Gobbi e cross rasoterra, Lulic manca la girata di tacco, sul pallone arriva Radu che colpisce verso la porta. Mirante risponde presente, il tap-in di Klose è mortifero. Difesa del Parma in tilt, lancio lungo che pesca la testa di Lulic, per Candreva c’è una prateria: piatto destro sull’uscita dell’incolpevole Mirante, al 16′ la Lazio ha già vinto.
?LA GIOIA DI KEITA – Con 75 minuti da giocare, i padroni di casa decidono di rischiare il meno possibile, gestendo il possesso palla e provando a frenare le velleità di un Parma comunque volenteroso. Si va negli spogliatoi senza ulteriori brividi, quando Pioli nella ripresa fa scaldare Keita tutti pensano a un ritorno in panchina di Klose, in dubbio già alla vigilia. Il tedesco rimane però in campo, a fare spazio allo spagnolo è Felipe Anderson. Gli ospiti giocano con la testa libera, Mendes sfiora il gol con un sinistro da fuori su ottima iniziativa di Belfodil ma alla fine è la Lazio ad arrotondare ulteriormente il risultato, nonostante la traversa colpita da Lila. Parolo innesca Candreva sulla destra, tocco in mezzo per Keita, lo spagnolo colpisce malissimo ma il pallone si impenna e scavalca Mirante: per il giovane attaccante è la fine di un digiuno lunghissimo in campionato, l’abbraccio a terra con il compagno di squadra la dice lunga sul momento vissuto dall’ex canterano del Barça. Pioli potrebbe aver trovato un altro asso da calare in un finale di campionato dove servirà ogni risorsa per centrare un obiettivo insperato a inizio anno. Intanto si ritrova a dover sancire, proprio lui che a Parma è nato, cresciuto come giocatore e passato per qualche mese come allenatore, la retrocessione dei ducali. Una gioia agrodolce.
LAZIO-PARMA 4-0 (3-0)
Lazio (4-2-3-1): Marchetti 6; Basta 6.5, Ciani 6.5, Mauricio 6, Radu 6 (27′ st Braafheid sv); Cataldi 6.5, Parolo 7; Candreva 7, Lulic 6.5, Anderson 6.5 (19′ st Keita 6.5); Klose 6.5 (33′ st Mauri sv). (Berisha, Strakosha, Cavanda, Konko, Novaretti, Ledesma, Oikonomidis, Djordjevic, Perea). All.: Pioli
Parma (4-5-1): Mirante 6; Cassani 5.5 (16′ st Santacroce 5.5), Mendes 5, Lucarelli 5, Gobbi 5.5; Varela 5.5, Lila 6, Lodi 5 (30′ st Mariga sv), Nocerino 5.5, Palladino 5.5; Belfodil 6. (Bajza, Iacobucci, Mauri, Jorquera, Coda, Ghezzal). All.: Donadoni
Arbitro: Calvarese
Reti: 10′ pt Parolo, 13′ pt Klose, 16′ pt Candreva, 36′ st Keita
Ammoniti: Klose, Mirante, Varela, Belfodil
Recupero: 0 e 2′
Fonte: Repubblica