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Cesena-Atalanta 2-2, Pinilla gela le speranze dei romagnoli

CESENA – L’Atalanta resta un tabù per il Cesena che mai nella sua storia ha battuto la Dea. Condannato a vincere, il team Romagna vede sfumare i tre punti quasi sul filo del traguardo. Non ha neanche da rammaricarsi troppo, perché proprio all’ultimo attacco utile, gli orobici buttano al vento la più propizia delle occasioni. Bianchi ignora Benalouane, solo vicino a lui e ad Agliardi, dopo una girata con cui si libera dell’ultimo difensore tra lui e la porta, ma scarica sul fondo il suo potente diagonale. Il mancato passaggio scatena le ire di Reja che, al fischio finale di Rizzoli, assale verbalmente il suo attaccante. Insomma: dopo l’affare Denis, un altro caso di storie tese in casa nerazzurra.

Vista dalla parte del Cesena, che vede allontanarsi la speranza salvezza, viene da dire che il potere logora chi ce l’ha…Subito dalle primissime azioni si capisce il leit motiv. Il Cesena è teso, sa di dover vincere per forza. L’Atalanta è più distesa, palleggia meglio a centrocampo, armando bene i suoi due folletti, Moralez e Gomez. Pinilla, al posto di Denis, si presenta con una gomitata ad Agliardi e poi sparisce fino al riposo. Meglio fanno i funamboli del palleggio, sebbene Gomez si addormenti nella migliore chance dei primi 45′ , quando una distrazione di Perico (lascia scorrere un cambio trasversale di fronte effettuato da Zappacosta) consente al Papu di saltare bene il suo avversario ma davanti ad Agliardi, non credendo ai suoi occhi, ritarda il tiro fino a farsi rimontare.

Il Cesena s’infrange al limite dell’area di Sportiello e mai supera la Maginot formata da Benalouane e Masiello. Si affida allora alle conclusioni da lontano. Sportiello vola a deviare una fucilata di Succi, ben indirizzata all’angolino, poi a fine tempo, blocca in due tempi un tiro di Carbonero. Dopo aver fallito la più ghiotta delle occasioni, la Dea non si fa più vedere dalle parti di Agliardi, sebbene usufruisca di diverse punizioni al limite dell’area, conquistate dal vivace Gomez. Niente da fare: i nerazzurri quest’anno su punizione non hanno ancora segnato. Il resto è un’accozzaglia di corpi, un pallone perennemente tenuto su, manco si giocasse a tamburello, poca pochissima lucidità.

La ripresa è molto più emozionante e tecnica. Le due squadre salgono sull’altalena delle emozioni. Prima fugge l’Atalanta, con la complicità della difesa cesenate, quando Agliardi, ostacolato da Kraijnc, non trattiene un pallone in uscita bassa e Pinilla, in agguato, infila a porta vuota. E’ un colpo basso, ma il Cesena ha cuore: pochi minuti e Brienza si infila in area di rigore tra i due mori di Reja, Dramè e Benalouane, quest’ultimo lo aggancia. Rigore che lo stesso trequartista, uno dei molti ex, trasforma. L’inerzia cambia, Di Carlo ci mette la firma cambiando in corsa il modulo, facendo della spregiudicatezza tattica la sua arma in più. Ha ragione lui, il Cesena sorpassa con il secondo gol consecutivo di un trasformato Carbonero, spostato dal tecnico all’ala, dopo un primo tempo da mezzala. L’azione del vantaggio è più o meno simile a quella che il colombiano ha tradotto in gol domenica a Genova. Prende palla all’ala e si accentra. Ma se a Genova Carbonero ha scelto la forza, qui si arma di fioretto. E con un tocco morbido, ad effetto, scavalca Sportiello, immobile, spettatore non pagante.

E’ il vantaggio che il Cesena sognava, è la chance di accorciare le distanze proprio sull’Atalanta. Ma Reja gioca la carta D’Alessandro, romano, uno degli artefici un anno fa, della promozione romagnola in serie A. Applausi per lui che pochi minuti dopo origina l’azione del pareggio, difendendo palla al limite dell’area e scaricando un bolide che viene deviato col corpo da un difensore. La palla s’impenna sulla sinistra dove Pinilla disegna un arcobaleno spettacolare, una rovesciata specialità della casa che batte Agliardi infilandosi all’incrocio. Due a due. Il gioco passa a Di Carlo che ha già giocato la carta Rodriguez, ma nonostante la verve del sudamericano, finisce 2 a 2. Con due incredibili errori in attacco, uno per parte: prima Perico in mischia, a porta vuota, si ritrova il pallone sul piede preferito e di controbalzo mette alto, poi l’erroraccio finale di Bianchi che manda su tutte le furie Reja.

CESENA: Agliardi 5 – Perico 5, Capelli 5,5, Kraijnc 6,5, Renzetti 6 – Mudingayi 6,5, Cascione 5,5 (68′ Giorgi 5,5), Carbonero 6,5 (80′ Volta 6) – Brienza 6  – Succi 6 (59′ Rodriguez 5,5), Defrel 5,5. All. Di Carlo
ATALANTA: Sportiello 5,5 – Bellini 6, Benalouane 6, Masiello 6,5, Dramè 6 – Zappacosta 6,5 (66′ D’Alessandro 6,5), Cigarini 5,5 (80′ Migliaccio 5,5), Carmona 5,5 – Moralez 6,5 (75′ Bianchi 5) – Pinilla 7, Gomez 6,5. All. Reja
ARBITRO: Rizzoli 7.
RETI: 50′ e 82′ Pinilla; 56′ (rigore) Brienza; 71′ Carbonero.
NOTE: ammoniti: Mudingayi, Carbonero, Perico. Benalouane, Carmona, Pinilla e Migliaccio. recupero: 2′ e 4′.

Fonte: Repubblica

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