Anna Trieste: “1° Insigne, 2° Lopez, 3° Gabbiadini-Higuain”
Anna Trieste, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “C’è stato un momento, durante Napoli-Sampdoria, in cui effettivamente tutti quanti abbiamo pensato che stavamo sognando e che niente di quello che stavamo vedendo stava accadendo davvero: il pallone di Gabbiadini che passava in mezzo alle cosce del portiere blucerchiato con la stessa velocità con cui Inler solitamente parte in contropiede, il “tiraggiro” di Insigne che girava in rete e non a piazzale Tecchio, Hamsik che si procurava un rigore e Higuain che lo segnava pure, giocatori che sorridevano in mezzo al campo ma veramente e non simulando la paralisi periferica facciale come fanno solitamente quando si devono fare i selfie con i fans da dentro alla macchina. Insomma, ci mancava solo che Jorginho si mettesse a seminare le mullechelle di pane attorno a Lopez in modo da ricordarsi la strada per tornare a centrocampo e poi veramente potevamo dire che stavamo tutti quanti in una favola, con Benitez nel ruolo della fata turchina e Mihajlovic in quello della carrozza che allo scadere dei tempi regolamentari diventa un’altra volta una cocozza. Naturalmente tutto questo ha comportato tra i tesserati SSC Napoli elevatissimi livelli di ommità che andiamo subito a osservare nella loro percentuale e modalità di distribuzione.”
3° GABBIADINI-HIGUAIN – Al terzo posto, pari merito, Gabbiadini e Higuain: non solo e non tanto perché tutt’e due hanno fatto goal quanto perché, in occasione del tunnel a cazzimma con cui Gabbiadini ha beffato Viviano, Higuain era così impegnato a jastemmare tutti i santi delle religioni monoteistiche e politeistiche che Gabbiadini non gli aveva passato il pallone da non accorgersi che Manolo aveva fatto goal. Gianni e Pinotto, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Una scena fantastica, li amo.
2° DAVID LOPEZ – Al secondo posto Lopez: allora ragazzi, questo uaglione tiene carattere. Quando arrivò a Napoli si beccò una caterva di male parole solo perché si chiamava giustappunto David Lopez e non, che ne so, Maxime Gonalons o Javier Mascherano. Come se a me qualcuno prima mi chiamasse a fare un servizio fotografico ‘ncopp a spiaggia e poi mi pigliasse a male parole perché tutt’intera non arrivo al polpaccio di Naomi Campbell. Uè, bello, ma tu, tu mi hai chiamato! Ecco, Lopez una cosa del genere non l’ha mai detta: sempre misurato, sempre testa bassa a lavorare, sempre pronto quando Rafa chiama. A volte gioca meglio, altre meno ma la maglia la suda sempre. E domenica stava pure per fare goal. Ecco, questo secondo posto è proprio per la disperazione sincera che ha manifestato quando ha visto che il suo tiro era fuori. Riprovaci David! Magari prima che finisce il campionato, però.
1° INSIGNE – Al primo posto Insigne: no, non per il fatto che indossava la fascia da capitano e nemmeno perché con quella fascia al braccio ha trascinato la squadra intera facendo pure un goal meraviglioso e costringendo alle lacrime, con il suo pianto di gioia, tutti i napoletani delle terre emerse e sommerse. No. Il primo posto è per il modo in cui lui, 1 metro e 63 per 60 chili di napoletanità, ha mandato sostanzialmente a “comprare il pepe” Okaka durante un acceso scambio di vedute in campo. Ommità allo stato puro”.