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Torino, Ventura: ”Derby è ciliegina sulla torta del mio quadriennio”

TORINO – “Abbiamo sfatato un sacco di cose in questi anni, il derby mancava ed era la ciliegina per chiudere questo quadriennio: ora mancano sei partite che potrebbero farci giocare qualcosa. Il mio è un messaggio forte e chiaro, è la fine di un ciclo di quattro anni ma spero se ne apra un altro di quattro anni”. Giampiero Ventura, tecnico granata, commenta così il successo nel derby della Mole che per il Torino mancava da 20 anni.

“SENTIVAMO LA PRESSIONE” – “Sentivamo la pressione al primo anno, al secondo, ma quest’anno credo che la squadra sia molto più matura – sottolinea l’allenatore granata ai microfoni di Sky Sport -. Altrimenti non vai a Bilbao a vincere o non metti sotto lo Zenit, c’è stata una crescita generale dei singoli e della mentalità della squadra. Oggi, per quanto fatto fino al 2-1, ho visto una buonissima partita. La Juventus non aveva mai tirato, se non su punizione, a Pirlo avevo chiesto di non tirare ma non è attendibile… Nel finale abbiamo sofferto, certo, abbiamo fatto cambi obbligati per stanchezza e sfinimento, e abbiamo smesso di giocare gli ultimi 10′, ma nel suo insieme se penso ai derby precedenti è quanto ci spettava. E un leggero filo di libidine c’è stato. E’ durato poco, vediamo se riusciamo a farlo durare di più nelle prossime settimane”.

“EUROPA, PERCHE’ NO?” – Ventura non molla, guardando anche la classifica: “Ci sono ancora le possibilità per l’Europa, ma al di là di questo abbiamo creato ciò che non c’era – spiega -. Lo stadio era pieno perché i tifosi credevano di poter vincere, anche i giocatori credevano di poter vincere. Abbiamo cambiato la mentalità e l’immagine del Torino, una squadra che sa creare e che, con tutti i cambiamenti, può ambire ancora all’Europa. Perché no, perché no?”.

“MI ASPETTAVO UNA JUVE DIVERSA” – Ventura rivela che si aspettava una Juventus tatticamente diversa, ovvero con il 3-5-2. “Ero convinto giocassero diversamente, ma hanno cambiato e noi ci siamo adattati negli spogliatoi, a conferma che il lavoro di questi anni è anche la consapevolezza di sapere cosa fare nella lettura di una partita. Ci è bastato sederci mezz’ora prima di entrare in campo e abbiamo fatto le cose corrette, fino al 2-1 ero più che soddisfatto, abbiamo giocato con personalità e non abbiamo mai subito, poi gli ultimi 10′ non giocavamo più, abbiamo giocato da vecchio cuore Toro”. Insomma, nonostante le cessioni, è un Torino di alto livello. “In questi ultimi anni abbiamo prodotto denaro, si può fare calcio anche così, ma non puoi certo avere gli stessi obiettivi della Juventus: il gap – conclude Ventura – lo colmi con le idee e l’organizzazione, se riesci a dare tutto questo a una squadra dove c’è qualità le possibilità si ampliano a dismisura”.

CAIRO “VENTURA? CONTRATTO NON SARA’ MAI UN PROBLEMA” – Urbano Cairo si gode il successo nel derby e parla del futuro di Ventura: “Ventura con noi ha un contratto fino al 2016, ma con lui non sarà mai un problema: quando ci vedremo, se avrà desiderio di prolungare, non ci saranno problemi a parlarne. Non avremo mai un atteggiamento negoziale, se accadrà a breve prolungheremo anche, non c’è problema, ma meglio andare di anno in anno che di quadriennio in quadriennio. Non è una questione di età, Ventura ha 50 anni, è un bambino. L’anno scorso iniziare in scadenza ha portato fortuna, siccome nel calcio si è molto scaramantici si può tenere in considerazione, ma con il mister troveremo un punto d’incontro” dice il presidente granata. “Da parte mia la voglia di alzare l’asticella c’è e ci mancherebbe, poi però abbiamo capito che un calciatore, quando ha un’opportunità irrinunciabile, diventa difficile tenerlo. Noi non abbiamo esigenze di cedere qualcuno, possiamo anche rivedere certi contratti ove necessario, il tema fondamentale è che il giocatore deve essere contento come noi di rimanere, la motivazione ovunque è fondamentale. Da parte mia c’è voglia di tenere tutti, vediamo se sarà possibile oppure dovremo cedere e reinvestire. Ricordo che abbiamo ceduto Immobile e Cerci, ma abbiamo Quagliarella (intervistato accanto a lui, ndr), che rimarrà con noi a vita. Un premio per il gol nel derby? Quagliarella è già molto ricco, aver fatto gol nel derby credo sia una soddisfazione talmente bella…Vuole solo una statua in oro…”.

QUAGLIARELLA: “CE LO MERITAVAMO” – “Ce lo meritavamo, la gente se lo meritava, credo che al di là della vittoria i tifosi si siano divertiti, perché è stato un bel derby. Descrivere le emozioni è dura, credo che metteremo a fuoco tra qualche giorno, la gioia è tanta e dopo 20 anni è normale, siamo riusciti a vincere e ora ci godiamo questo momento”. Così Quagliarella che ha deciso il derby di Torino regalando il successo ai granata sulla Juve dopo 20 anni. “Nel 1995 ero ancora giù e sognavo di diventare un calciatore – sorride il bomber campano ai microfoni di Sky Sport -. C’era la mia famiglia in tribuna, il gol lo dedico a loro e ai miei tifosi, ce la godiamo fino in fondo”. Questa vittoria “ci dà una spinta importantissima, è normale che non si può pretendere di non soffrire con la Juve, sarebbe da pazzi: hanno preso tre pali, ma siamo stati bravi a tenere duro e sapevamo che dovevamo essere bravi a sfruttare le occasioni. Ora si aprono tanti scenari se si rema tutti dalla stessa parte”, conclude Quagliarella.

Fonte: Repubblica

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