Al San Paolo arriva la Sampdoria di Mihajlovic, in quello che si prospetta un vero e proprio scontro diretto per le ambizioni europee di entrambe le squadre. Benitez, il presente del Napoli, contro quello che a detta di tutti (o quasi) sarà il nuovo trainer partenopeo dalla prossima stagione.
Ma la squadra azzurra è totalmente concentrata per raggiungere importanti traguardi quest’anno, sia in campionato, dove la Champions dista appena 5 punti, sia in Europa League, dove in semifinale il Napoli incontrerà gli ucraini del Dnipro.
Ma veniamo alla Sampdoria: tra i pali gioca Viviano il quale, dopo alcune stagioni di alti e bassi, sembra avere raggiunto una certa maturità, dando sicurezza a tutti i propri compagni, riuscendo a tenere la porta inviolata in ben 11 occasioni.
Difesa a quattro con due centrali tosti, Silvestre e Romagnoli, coadiuvati dai terzini Regini (o Mesbah) e l’ottimo De Silvestri: il reparto è completo sia dal punto di vista atletico che tecnico.
Il centrocampo, pur essendo dotato di un’ottima tecnica, predilige la corsa e i muscoli così da imporsi sull’avversario: Palombo, Obiang, Acquah, Duncan e Soriano combattono in settimana per un posto da titolare, e i risultati la domenica sono sempre più che soddisfacenti.
Capitan Palombo è sempre più il faro della squadra: pochi gol rispetto alle precedenti stagioni, ma molta sostanza in più: la percentuale di contrasti vinti supera il 50%, mentre quella dei passaggi riusciti supera il 70%, non male per un giocatore che qualche anno fa era ai margini della rosa e con la prospettiva di poter essere ceduto.
Ed eccoci all’attacco, un reparto che è stato letteralmente stravolto dal calciomercato di gennaio che ha visto la partenza di Gabbiadini proprio per il Napoli, e l’arrivo di Eto’o e Muriel, oltre alla conferma di Bergessio e Okaka.
Il bomber della squadra è il brasiliano Eder, con 9 gol all’attivo, ma in generale è l’alternarsi di marcatori la vera forza della squadra. La Sampdoria sfrutta infatti al massimo i calci piazzati e tutti gli spazi possibili, facendo si che anche i difensori e i centrocampisti possano far male in area avversaria.
Giuseppe Di Marzo