Lazio, out Biglia e Parolo: Ledesma torna titolare
ROMA – Lo chiamano il “leader silenzioso”, Cristian Ledesma. Perché ha sempre quella faccia da indio un po’ imbronciata e una tendenza a stare lontano dalle luci dei riflettori. A meno che non sia per una buona causa, vedi le numerose attività messe in atto per aiutare la piccola Giorgia, la bambina affetta da sindrome di Berton e che Ledesma sta aiutando da mesi.
LEDESMA, SOLO 673 MINUTI IN QUESTA STAGIONE – Lo chiamano il “leader silenzioso”, perché nello spogliatoio della Lazio è uno che conta. E uno sul quale si può sempre fare affidamento, soprattutto nei momenti di difficoltà. Con Reja, l’anno scorso, Cristian Ledesma era tornato essenziale. In quel delicato momento della stagione serviva esperienza e badare al sodo. Venivano accantonati i progetti di calcio propositivo iniziati con l’arrivo di Petkovic (e naufragati al secondo anno del tecnico di Sarajevo in biancoceleste) e per evitare figuracce l’attuale allenatore dell’Atalanta aveva puntato sui suoi fedelissimi, tra cui ovviamente Ledesma. Lui non ha tradito, si è rimboccato le maniche, ci ha messo la faccia quando c’era da prendersi responsabilità e ha aiutato la Lazio a chiudere dignitosamente una stagione che a dicembre cominciava a essere decisamente preoccupante, con la zona retrocessione pericolosamente vicina. Poi, però, a fine campionato Reja ha lasciato la Lazio, che ha deciso di puntare su Stefano Pioli. Un tecnico diverso, che ha portato a Roma una nuova mentalità. Un calcio offensivo, proiettato al fraseggio e alla qualità.
L’ARGENTINO TITOLARE DOPO QUASI TRE MESI – Da qui la scelta di puntare per il centrocampo su Lucas Biglia, finalista con la sua Argentina negli ultimi campionati del mondo. I risultati sono stati eccellenti e Ledesma è stato lentamente accantonato: appena 673 minuti complessivi collezionati fino a questo momento (tra campionato e Coppa Italia) distribuiti in 13 presenze. Un po’ troppo poco per chi ha nel curriculum oltre 300 presenze con la maglia della Lazio, di cui è tutt’ora vice capitano. A 32 anni, Ledesma si sente ancora in grado di poter dare qualcosa di importante e così a gennaio chiede al club di dargli l’opportunità di trasferirsi altrove. Si fanno avanti Inter e Fiorentina, ma il club biancoceleste preferisce non privarsi del giocatore. Il regista non ci resta benissimo, ma – come è nel suo stile – non dice una parola e continua a lavorare per farsi trovare pronto nel caso in cui Pioli dovesse chiamarlo. Dalla chiusura del mercato a oggi gioca solo 100 minuti in 4 partite, ma adesso è arrivato il suo momento. Gli infortuni di Biglia e Parolo, aggiunti alla squalifica di Cataldi, lo spingono per forza di cose in campo da titolare, a distanza di quasi 3 mesi dall’ultima volta (Cesena-Lazio dell’1 febbraio).
A FINE STAGIONE PROBABILE ADDIO, IL KANSAS LO ASPETTA – Lui, il leader silenzioso, si farà trovare ancora una volta pronto, c’è da starne certi. Darà il suo massimo e lo farà ogni volta che sarà chiamato in causa da qui al termine del campionato. Poi, come da promessa di Lotito, a fine stagione si incontrerà con la dirigenza per discutere il rinnovo di contratto in scadenza a giugno. Ma lui, salvo colpi di scena, non accetterà la proposta che gli sarà sottoposta. Perché a 32 anni sente di poter ancora dire la sua, di poter essere protagonista. E nella MLS c’è il Kansas City che non vede l’ora di metterlo al centro del suo progetto.
serie A
- Protagonisti:
- cristian ledesma