PRECEDENTE Qualche mese fa in centro, in piazza del Carmine, i cani sciolti cagliaritani, tutti «daspati», si erano accaniti contro un gruppo di tranquillissimi supporter del Cesena che mangiavano un panino davanti a un bar. E non è comunque la prima volta che questi personaggi, entrano ad Assemini. Lo fecero già durante la gestione Cellino, nel maggio del 2011, alla vigilia di una sfida col Parma. Anche in quel caso, stessa dinamica: la squadra era reduce da quattro sconfitte consecutive. I tifosi chiedevano spiegazioni. Non fu un pomeriggio tranquillo. Dopo 15 minuti vennero allontanati.
SOCIETA’ Da parte del Cagliari la risposta non si è fatta attendere e in tarda serata è arrivato il commento del presidente Giulini: «C’è stato un confronto molto duro tra tifosi e squadra ma nessuna violenza». Già l’annullamento della seduta pomeridiana (conoscendo i metodi duri di allenamento di Zeman) evidentemente aveva destato qualche sospetto. E in serata la voce si era sparsa in città. La squadra è in ritiro da martedì. Una decisione presa dal presidente Giulini proprio per trovare la massima serenità e la giusta concentrazione per affrontare nel migliore dei modi il finale di campionato. Sperando in una salvezza in cui è proprio il tecnico Zeman a crederci più di tutti. E pensare che proprio in settimana il presidente aveva voluto esprimere la propria solidarietà al commercialista del Cagliari Stefano Verna, colpito da due proiettili nel corso della strage al tribunale di Milano. Avrebbe voluto festeggiare presto con lui per lo scampato pericolo. Adesso, invece, deve fare i conti con la furia di quelli che non si possono proprio definire tifosi o innamorati del Cagliari calcio.
La Gazzetta dello Sport