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Lazio, dal ‘mal di pancia’ alla fiducia di Pioli: i segreti della rinascita di Klose

ROMA – Con la rete all’Empoli, Miro Klose è arrivato in doppia cifra in campionato. Dieci reti in questa serie A, cinque in meno del suo record in Italia registrato nella seconda stagione alla Lazio, la 2012/2013, già 3 in più delle 7 totali realizzate l’anno scorso. E se si aggiungono anche le altre 3 segnate in questa Coppa Italia, il campione del Mondo raggiunge quota 13 in stagione, a sole 3 lunghezze dal primato di 16 ottenuto nei primi due anni da laziale.

DAL “MAL DI PANCIA” ALLA FIDUCIA DI PIOLI – Roba che nemmeno il più ottimista dei tifosi biancocelesti si sarebbe aspettato in estate, a maggior ragione a gennaio, quando il centravanti di origini polacche aveva manifestato senza troppi giri di parole la sua insofferenza verso le troppe panchine che Pioli gli aveva riservato. Già, perché da agosto a dicembre 2014 il più prolifico cannoniere della storia della nazionale tedesca aveva racimolato (tra campionato e Coppa Italia) appena 540 minuti e 4 gol. Ma da gennaio in poi, “Re Miro” ha scoperto una seconda giovinezza: ha scansato sia i “mal di pancia” suoi che quelli del pubblico, a fine gennaio molto rammaricato per il mancato arrivo dalla Sampdoria di Gonzalo Bergessio. I tifosi della Lazio si aspettavano un sostituto dell’infortunato Filip Djordjevic, perché il rientro dal prestito al Perugia di Perea e il solo Klose non convincevano affatto in vista del finale di stagione. Era di ben altro avvisto, però, il tecnico Pioli. Che a pochi giorni dalla chiusura del mercato invernale aveva preso da parte tutti i suoi attaccanti e gli aveva detto chiaramente: “Ho parlato con la società, sono soddisfatto di voi e voglio andare avanti così senza ulteriori rinforzi”.

LA RINASCITA DI GENNAIO E IL RINNOVO – Ci aveva visto lungo, l’allenatore. Perché da quel momento Klose è tornato Klose: 1205 minuti giocati e 9 gol. Viaggia a una media di una rete ogni 134 minuti, praticamente una ogni partita e mezzo. E pensare che il prossimo 9 giugno spegnerà 37 candeline. Nonostante questo, però, la Lazio se lo tiene (giustamente) stretto. Alla sua 20esima presenza gli si è già rinnovato in automatico il contratto (in scadenza a giugno) di un altro anno, ma Miro vuole ragionarci comunque al termine della stagione insieme alla sua famiglia. Ha richieste dagli Usa, dalla Germania, dalla Turchia e anche dal Brasile. Fino a qualche mese fa un suo addio sembrava scontato, ma la situazione attuale della Lazio seconda in classifica e in piena corsa per un posto nella prossima Champions ha cambiato le carte in tavola. La possibilità di misurarsi ancora una volta nella massima competizione europea lo intriga, farlo nella Lazio da leader e uomo immagine (oltre che bomber) ancora di più. Deciderà a fine stagione, lo ripete in ogni sua intervista. Ma la sensazione è che in fondo abbia già deciso. E che la sua maglia sarà ancora biancoceleste.

ss lazio

serie A
Protagonisti:
miro klose
Stefano Pioli
Fonte: Repubblica
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