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“Napoli come l’Atletico, voglio la finale di Europa League”

Rafa Benitez paragona la sua squadra a quella di Simeone: “Questo Napoli mi ricorda i colchoneros e il mio Valencia. Siamo ai quarti, sono trascorsi 26 anni dall’ultima volta di questa società, vorrei una finale con il Siviglia, ma prima c’è il Wolfsburg”

Una lunga intervista a ‘El Partido de las Doce’ di Cadena COPE per parlare del suo Napoli, delle sue disavventure con gli arbitri italiani, delle sue ambizioni e dei suoi obiettivi. Rafa Benitez parla di tutto: promuove i suoi nonostante il momento difficile che soprattutto in campionato gli azzurri stanno passando. “In questa stagione le cose stanno andando abbastanza bene. Abbiamo già vinto la Supercoppa italiana contro un avversario dal grande valore come la Juventus e questo è qualcosa di molto importante che ci tengo a sottolineare – dice Benitez – Inoltre, siamo in semifinale di Coppa Italia dove abbiamo pareggiato 1-1 contro la Lazio fuori casa e adesso ci attende il ritorno, in cui ci giocheremo le nostre chance di raggiungere un’altra finale. Siamo giunti anche ai quarti di finale di Europa League. Sono trascorsi 26 anni dall’ultima volta che questo club è riuscito ad arrivare così lontano in una competizione continentale. E’ dall’epoca di Diego Armando Maradona che la società non raggiunge un traguardo simile”.

Occhio al Wolfsburg – Adesso c’è il Wolfsburg da affrontare, la squadra che ha eliminato l’Inter agli ottavi. “Il Wolfsburg è riuscito a fare 4 gol alla squadra di gran lunga più forte della Bundesliga: il Bayern Monaco. E’ una squadra che sta facendo molto bene e che vanta giocatori su cui hanno investito molti soldi. Questo gli ha permesso di raggiungere un ottimo livello e un gioco di grande qualità. Ovviamente, anche se sarà molto difficile ottenere il pass per la semifinale, daremo fondo a tutte le nostre energie per raggiungerla”.

Europa League, sogno finale – “Se dovessimo raggiungere la finale dell’Europa League di Varsavia, non mi preoccuperebbe più di tanto il nome del nostro avversario – dice Benitez – Se una squadra è arrivata fino a lì, chiaramente lo ha meritato e quindi, sarà senza dubbio, una squadra forte, una rivale potente, un’avversaria complicata. Però, dobbiamo procedere passo dopo passo senza anticipare le cose. Prima di arrivare alla finale, dobbiamo affrontare il Wolfsburg, che è un rivale molto, molto difficile e batterlo sarà complicato. Dopo vedremo cosa accadrà. Mi piacerebbe una finale con il Siviglia, però, dovendo essere coerente, basandomi sul gran numero di squadre di questo paese che hanno passato più di un turno, anche una finale tutta italiana non sarebbe male”.

L’espulsione con l’Atalanta – “In tutta la mia carriera, in cui ho collezionato in totale 670 partite, non sono mai stato nemmeno ammonito. Ho molto rispetto degli arbitri. Pensavo che l’arbitro avesse fischiato la fine della partita e sono entrato in campo dirigendomi verso sinistra in direzione degli spogliatoi. Calvarese, però, aveva solo fischiato un fallo di gioco. Esco rapidamente e chiedo scusa per essermi confuso. Il quarto uomo deve aver segnalato che sono entrato in campo e per questo sono stato espulso. Assolutamente incomprensibile e totalmente sproporzionato. La cosa peggiore è che si è trattato di uno sfortunato incidente da sommare a molti altri episodi simili successi durante una partita, un po’ curiosa, abbastanza incomprensibile e certamente molto triste. Non è certo nel mio stile, più di 600 partite lo testimoniano”.

Napoli come l’Atletico – Questa settimana la sosta per gli impegni delle nazionali, poi un tour de force per il Napoli. “Ad aprile ci aspettano ben otto partite e tutte molto importanti, direi cruciali. E dopo altre 8, forse 9, a maggio. Siamo ancora in tre competizioni con la possibilità per questo club di raggiungere grandi traguardi. Siamo giunti in un momento molto importante per il Napoli e devo rimanere concentrato e pensare esclusivamente alla squadra, al di là di quello che mi aspetta o meno in futuro. Per questo parlo solo del mio club attuale: devo rimanere assolutamente concentrato su quello che ci stiamo giocando. Il Napoli somiglia al mio Valencia o all’attuale Atletico Madrid. A volte, però, squadre dal minor potenziale economico, tramite l’unione, il lavoro di gruppo e l’attitudine, raggiungono risultati importanti, superando rivali potenzialmente molto più forti. Anche questo è il bello del calcio”.

Fonte: SkySport

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