Conte: “Benitez? quattro coppe in due anni per lasciarsi da buoni amici”
ROBERTO CONTE, capo ufficio stampa del Suor Orsola Benincasa, è intervenuto a “NAPOLI MAGAZINE”, su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 16.00, condotta da Michele Sibilla e Antonio Petrazzuolo. Ecco quanto ha affermato: “Non c’era bisogno dell’ennesimo stop casalingo ancora una volta contro una delle “piccole” del campionato per capire che la storia tra il Napoli e Benitez, comunque affascinante per il cambio di mentalità che ci ha portato rispetto al provincialismo mazzarriana, fosse giunta ai titoli di coda. Al di là della clamorosa svista arbitrale sul goal di Pinilla, ma le mancate proteste di Henrique saranno anch’esse riconducibili all’assenza di grinta della squadra?, di un arbitro che già altre volte aveva dimostrato di essere tra i peggiori della Serie A, anche a favore del Napoli se ricordiamo l’espulsione di Cuadrado a Firenze per una simulazione inesistente, non c’era bisogno di quest’altra brutta prestazione di un campionato drammaticamente discontinuo per rendere chiaro a tutti che è giunto ormai il momento di salutare Benitez. Undici punti in meno dello scorso anno e tante partite da vincere che sono diventate occasioni sfumate o rimonte subite, in casa abbiamo perso con il Chievo e pareggiato con Palermo, Cagliari, Empoli e Atalanta; per non parlare della rimonta subita dall’Inter al San Paolo o delle figuracce esterne di Palermo, Torino e Verona. Insomma titoli di coda più che giustificati. Speriamo soltanto che il finale sia quello di un bel film per salutarsi con affetto e restare amici, perché in fondo il “Pancione” ci è simpatico anche se ci fa “spantecare”. Vincere l’Europa League, che al momento sembra l’unica strada percorribile per arrivare in Champions, e magari fare anche il bis in Coppa Italia sarebbe sicuramente un bel modo per dirsi addio. Si chiuderebbe un biennio con quattro titoli in bacheca. E anche stavolta, come già successo con Mazzarri, ci si lascerebbe ognuno con le proprie convinzioni. Il tecnico convinto di aver fatto il massimo con l’organico che una società molto avvezza all’austerity gli ha fornito e la società, e buona parte del pubblico e della critica, convinta che anche stavolta c’era un tecnico bravo, serio e professionale ma non capace di fare quel salto di qualità che desse la continuità per il sogno tricolore, soprattutto in un campionato con una sola avversaria che non è il Barcellona”.