TAGLI La querelle ha tenuto banco, per Marotta (amministratore delegato della Juve) «In generale si pecca in autocritica, e dire “torneo falsato” è prassi abusata dove valori alla fine vengono fuori». Marcello Nicchi, presidente Aia, oscilla tra sdrammatizzante ironia («Polemiche, il bello del calcio») a conti della spesa già sbandierati. «Le sviste arbitrali? Temo i tagli da 5 milioni: gli arbitri si allenano meno, non so quanto potrà essere garantito un buon livello…. Aspettiamo la tecnologia in campo, vedremo poi a cosa si aggrapperanno». Ammette comunque che Calvarese possa aver sbagliato («Non ho visto l’episodio, so che l’errore potrebbe esserci»). Per chi vuole consolarsi è pur qualcosa ma nè Messina, nè Nicchi, gli hanno chiesto lumi.
STATISTICHE Assente solo il Parma (ma una rappresentanza con Lucarelli e Mirante ha incontrato Tavecchio nel pomeriggio) l’incontro è stato serrato. Domande di Toni, Mandorlini, Burdisso mentre ci si è soffermati su una serie di statistiche («Finora ci sono stati solo il 2 per cento di errori» ha svelato Messina) e sul fuorigioco, così ingarbugliato da interpretare, applicare. Messina ha sottolineato le sfumature dei falli di mano volontari e non (da giallo e non), le norme Uefa su proteste e duelli duri tra giocatori (da ammonizione immediata). Ammonizioni diminuite, espulsioni invariate, rigori come in Francia, Spagna e Champions League ma più che in Bundesliga e Premier. Orsato ha spiegato perché non ammonì El Kaddouri nel derby di Torino, dopo il mani e rigore: «Non avevo individuato l’autore del mani, ho preferito non ammonire un giocatore per un altro». Calvarese spiegherà mai perché ha portato Napoli sull’orlo d’una crisi di nervi?
La Gazzetta dello Sport