Juventus, Marotta: ”Polemiche arbitrali tipicamente italiane”
TORINO – “Contestare gli arbitri è un’abitudine tipicamente italiana. Da noi non si fa mai autocritica”. Beppe Marotta, a margine di un incontro tra arbitri, allenatori e dirigenti organizzato dall’Aia presso l’Hilton Airport Hotel di Fiumicino, torna sulle vibranti polemiche del Napoli per il gol segnato domenica al San Paolo dall’atalantino Pinilla: “Parlo in generale, non del Napoli nello specifico. Bisognerebbe ricondurre le critiche piu verso noi stessi che nei riguardi delle altre componenti. Il club partenopeo parla di campionato falsato? E’ un aggettivo ricorrente quando ci sono degli errori arbitrali, ma credo che nell’economia del campionato gli episodi a favore e quelli a sfavore si bilanciano”. Resta ancora da capire per quale intervento divino a fine anno i torti e gli aiutini dovrebbero andare in pari. “In un campionato i valori assoluti emergono e vince sempre la squadra migliore – prosegue Marotta -. La tecnologia può aiutare, ad esempio nei casi di ‘gol non gol’, ma la dinamica del gioco del calcio non permette l’utilizzo della moviola. Credo che l’errore arbitrale sia accettabile, è un fatto culturale. Solo in Italia, al lunedì, si discute di questi argomenti”.
Il giorno dopo il successo contro il Genoa – terzo 1-0 consecutivo in campionato: da quando Allegri ha dichiarato di amare le vittorie di misura, la Juve non vuole fare altro -, la copertina è ovviamente dedicata al match winner Tevez, alla 16° prodezza in campionato, la 24° in 36 partite stagionali. E’ probabilmente il miglior Apache di sempre, anche di quello ammirato al suo primo anno al Manchester City (29 gol inglesi, 0 internazionali). “Carlitos non lo scopriamo certo oggi, sta trovando la forma migliore della sua carriera – sottolinea Marotta -. Non parlerei di crescita, ma di conferma del valore che sta dimostrando da anni. E’ probabile che l’habitat che vive lo stia facendo esprimere al meglio. Il merito va dunque spartito anche con la la società, l’allenatore e i compagni”.
Con un Tevez così, ogni sogno è autorizzato, anche quelli più audaci che rispondono al nome di triplete: “Dobbiamo essere concentrati sulle tre competizioni che ci vedono protagonisti”. Marotta però congela la festa per il quarto titolo consecutivo (“non abbiamo ancora vinto nulla, speriamo che la fortuna ci aiuti gli infortuni”) e dà il bentornato a Barzagli, un altro motivo per stare Allegri: “Ogni volta che un giocatore della Juve ottiene la convocazione in Nazionale per noi è motivo di grande orgoglio, ancora di più per Barzagli che è stato fuori otto mesi per infortunio”. Insomma, la chiamata del difensore toscano non ha scatenato quel caos che si creò quando l’allora ct azzurro Prandelli convocò un altro centrale toscano fresco di recupero, Chiellini, causando lo sfogo di un suscettibile Conte. L’allora allenatore bianconero si scagliò contro Prandelli, “colpevole” di non aver chiesto alla Juve lumi sulle reali condizioni di un giocatore appena rientrato dopo sei partite trascorse ai box.
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- Protagonisti:
- giuseppe marotta