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Campagna di Russia ok, Napoli avanti senza rischi

david lopezAi tempi di Diego Armando Maradona, stagione 1988-89, il Napoli alzò al cielo di Stoccarda la coppa Uefa, parente lontana e più nobile (in coppa Campioni giocavano solo i vincitori del campionato) della competizione attuale – molto migliorata comunque da Michel Platini – nella quale ieri sera gli azzurri hanno centrato per la prima volta l’accesso ai quarti di finale. Forte del 3-1 dell’andata, regalatole da Higuain, la squadra di Rafa Benitez avrebbe potuto annichilire la Dinamo già in avvio quando Maggio, Mertens e Callejon hanno avuto tre occasionissime per superare Gabulov. Purtroppo Maggio (4’) ha bucato la deviazione di testa su angolo di Gabbiadini a due passi dalla linea bianca e in perfetta solitudine, mentre i tiri dei due attaccanti di fascia sono stati respinti dai legni (11’ traversa del belga; 15’ palo esterno dello spagnolo). Da segnalare però che mentre Mertens si è inventato una formidabile conclusione da fuori area, Callejon ha sostanzialmente sprecato per precipitazione un delizioso assist di Jorginho che lo aveva messo in comoda posizione di sparo. Lo stesso Callejon, nel finale (82’) ha poi depositato fra le braccia del portiere un altro pallone da mettere dentro.
GLI SFORZI I russi hanno prodotto il loro sforzo maggiore fra la metà della prima frazione e il quarto d’ora iniziale della ripresa. Avvantaggiati nella manovra da un Napoli che dopo aver fallito tante volte il vantaggio ha pensato più al controllo che alla riproposizione immediata della manovra d’attacco. Un atteggiamento guardingo dettato dalla situazione contingente e pure dal costante raddoppio sulle corsie esterne operato da Buttner a sinistra e Kozlov a destra, cioè i due terzini. Considerato che pure Samba, il marcatore centrale, si spingeva nell’area azzurra (gol di testa annullato per fuorigioco) e che il vivace Valbuena, spostandosi a piacimento fra centrocampo e linea d’attacco, un po’ di varchi riusciva ad aprirli (su un suo tiro la deviazione in gol di Kokorin è stata cancellata dal guardalinee), ecco che la prudenza di Benitez è parsa real-politik.
SALVATAGGI Il Napoli ha avuto più occasioni della Dinamo per sbloccare uno 0-0 comunque graditissimo. Nel conto bisogna infatti aggiungere il pallonetto sbagliato da Higuain (quoque tu!) dopo aver saltato persino il portiere: dal limite dell’area non ha calibrato bene la parabola a porta sguarnita. I russi si sono resi pericolosi per due volte con Kokorin. Nella prima circostanza (49’) Albiol ha deviato provvidenzialmente il tiro a botta sicura; nella seconda è stato Britos a lanciarsi in spaccata quasi sulla linea bianca per arpionare un cross rasoterra di Buttner destinato al numero nove della Dinamo. C’è poi una terza insidia, portata di testa da Kuranyi, con palla alta di un soffio quando però il match era già entrato nella sua ultima parte. Quella in cui i russi hanno accusato lo sforzo prodotto.
TURNOVER Don Rafé si è presentato con Gabbiadini e non Hamsik o De Guzman dietro Higuain, ma poi ha trovato il modo di impiegare i due esclusi e di concedere a Zuniga un altro piccolo passo verso il completo recupero atletico e agonistico. L’altro titolare tenuto completamente a riposo, Inler, è stato degnamente rimpiazzato da Jorginho che ha formato con David Lopez una barriera centrale praticamente insuperabile. Difatti i pericoli per il Napoli sono arrivati dalle fasce e mai dal centrocampo. Essendo difficile il recupero di Koulibaly per domenica (Atalanta al San Paolo) è certamente di conforto la buona prestazione della coppia difensiva Albiol-Britos. Centrata la missione di coppa, il Napoli ora è atteso al riscatto in campionato.

La Gazzetta dello Sport

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