ROMA – Amichevole in famiglia per la Lazio, ormai un classico degli allenamenti di Pioli. Finisce ai rigori, dopo che al termine dei “tempi regolamentari” l’incontro si è chiuso sull’1-1, reti di Perea e del giovane Rossi. In campo quelli che non hanno giocato l’ultima partita di campionato, accompagnati da tanti ragazzi della Primavera. Un modo per i calciatori meno impiegati di mettere minuti nelle gambe e cercare di farsi notare; per l’allenatore di valutare nuove opzioni, aiutare i reduci da infortunio a ritrovare la condizione e, come è successo in questa occasione, studiare nuovi giocatori.
PIOLI VALUTA MORRISON SUL CAMPO – Dopo aver risolto i problemi burocratici legati alla copertura assicurativa necessaria per consentirgli di allenarsi nel centro sportivo di Formello (sarà possibile tesserarlo ufficialmente solo a partire dal 1° luglio), Ravel Morrison è sceso in campo con la maglia biancoceleste per il secondo giorno consecutivo. Si tratta della prima volta che Pioli lo può testare realmente in partita (seppur in un test in famiglia) e non sono mancate le prove tattiche: inizialmente lo ha schierato come mezzala destra nel 4-3-3. Poi durante la partita l’ex trequartista del West Ham si è spesso scambiato di posizione con l’ala davanti a lui, in questo caso Ederson. Nel secondo tempo il tecnico gli ha cambiato nuovamente ruolo, spostandolo come mezzala sinistra. Pioli lo ha osservato, ha visto un giocatore dalle grandi qualità tecniche. Pulito nei passaggi, gran tocco di palla e, chiaramente, ancora non in forma fisica ottimale visto il periodo di inattività. È il primo vero approccio tra lui e l’allenatore, che ha cercato da subito di indottrinarlo, più che altro a gesti (per il ruolo di traduttore in campo si è improvvisato Braafheid), e spiegargli la sua idea di gioco. Da qui a luglio, avrà sicuramente tempo per farlo.
ss lazio
- Protagonisti:
- ravel morrison