ESCLUSIVA PA – HUGO MARADONA: MIO FRATELLO IL PIU’ GRANDE DI TUTTI. TERZO POSTO ANCORA POSSIBILE
PianetAzzurro questa settimana ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva il fratello del Dio del calcio, Hugo Hernán Maradona (Lanús, 9 maggio 1969) che dopo aver appeso le scarpette al chiodo sta provando la carriera di allenatore, guidando il Boys Quarto, e ha deciso di vivere stabilmente a Napoli essendosi legato sentimentalmente ad una donna di Varcaturo.
Da calciatore, Hugo milita in diversi campionati in ogni parte del Mondo in Giappone, Italia, Spagna, Austria e Argentina. Nel 1987, dopo il Mondiale Under-16 disputato con la sua Argentina in Cina nel 1985, fu acquistato su suggerimento del fratello Diego dal Napoli, che lo girò subito in prestito all’Ascoli allora militante in Serie A. Giocò con la squadra marchigiana 13 partite senza segnare reti e venne ceduto alla fine della stagione al Rayo Vallecano in Spagna. Nel 1989 fu acquistato dal Rapid Vienna, e dopo quest’esperienza tornò in Sud America, in Venezuela. Giocò anche in J-League (campionato giapponese) dal 1992 al 1995 e nella stagione 1996-1997, intervallato dall’esperienza a Toronto in Canada.
Partiamo dal tuo grande fratelo, cosa rispondi a coloro che non lo ritengono il più grande di tutti i tempi?
“Che posso dire, certamente si sbagliano. Non c’è paragone con nessun altro giocatore che ha calcato i prati verdi. A volte l’invidia fa dire grandi sciocchezze…”.
Dispiaciuto di non aver giocato a Napoli con tuo fratello?
“Si, a quell’epoca non c’era la possibilità di integrare in rosa molti stranieri. C’erano già Careca e Alemao e nonostante fui acquistato dal Napoli fui trasferito in prestito all’Ascoli”.
Fu una positiva esperienza quella all’Ascoli?
“Giocai abbastanza, nonostante fossi molto giovane, avevo solo 17 anni. Avevamo una bellissima squadra che annoverava giocatori del calibro di Carannante, Celestini, Destro, Casagrande. Eravamo molto uniti e giocavamo un buon calcio, tanto che ci salvammo dalla retrocessione in B a quattro giornate dal termine del campionato”.
Un grande Papa argentino, immagino sarete fieri…
“Siamo fieri perché è la prima volta che c’è un Papa Sudamericano, nella fattispecie argentino. Ma il Papa non rappresenta solo la mia Nazione, è il Papa di tutto il mondo…”.
Che pensi del Napoli altalenante, come mai manca la continuità.
“Se lo sapessi lo direi a Benitez. Lui è l’allenatore è deve sapere lui i rimedi da porre a questa situazione che si è venuta a creare allenando tutti i giorni i calciatori. È un vero peccato che il Napoli non stia approfittando del crollo della Roma come invece stanno facendo Lazio e Fiorentina. Per la fine del campionato mancano comunque ancora tante gare, per cui spero che il Napoli almeno arrivi terzo”.
Terzo posto ancora possibile?
“Senz’altro”.
Che ne pensi di Benitez?
“E’ un buon allenatore, solo che non so cosa stia succedendo con la squadra. Anche lo scorso anno ci furono dei problemi, comunque alla fine è riuscito ad arrivare terzo. Speriamo che quest’anno la squadra riesca a fare la Champions anche perché una piazza come quella azzurra lo merita”.
L’addio praticamente certo di Benitez, potrà influire negativamente sulle prestazioni del Napoli d’ora in avanti?
“Di questo si parla, ma non credo possa influire. Lui stesso ha sempre detto che ad aprile farà conoscere la propria decisione. Sono certo che Benitez sia il primo a voler vincere”.
Il resto dell’intervista potrai leggerla sul cartaceo di PianetAzzurro in uscita venerdì 20 marzo.