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Bim, bum, bam: Higuain e il Napoli batte la paura

Napoli-Dinamo Mosca Higuain 4Di testa, di destro e di sinistro. C’è l’ ABC del perfetto centravanti nella prima tripletta europea regalata al Napoli da Gonzalo Higuain. Una esibizione di alta classe, che ha incendiato il San Paolo, ancora più apprezzata dal popolo partenopeo perché ha via via addolcito l’amaro di una partenza ad handicap: il gigante della Dinamo, Kevin Kuranyi, alla prima azione del match, cioè dopo settantadue secondi, aveva sfruttato i suoi 190 cm per deviare in rete un calcio d’angolo. Difesa azzurra colpevole di assenza ingiustificata: si può lasciare solo soletto nel cuore della propria area la punta avversaria più famosa? Ma forse tra Britos e Koulibaly nessuno si ricordava di questo nazionale tedesco emigrato a Mosca nel 2010.
BASTERA’? Fra sette giorni bisognerà guardare Kuranyi con molta più attenzione: i russi non sono ancora spacciati. Sì, certo, questo 3-1 è una bella polizza di garanzia, però va sottolineato come ad agevolare il compito della squadra di Benitez siano intervenuti tre elementi accidentali: 1) Il rigore gentilmente omaggiato da Valbuena (che pure non è un pivellino) a Mertens appena 5’ dopo il pareggio ottenuto da Higuain di testa su cross radente di Ghoulam; 2) il raptus di follia pura che ha colto il centrocampista Zobnin al 1’ della ripresa: fallaccio a centrocampo, più stupido che inutile, e rosso diretto; 3) la discutibilissima scelta del tecnico ospite Cherchesov di non chiudersi immediatamente nel 4-4-1 di prassi in queste situazioni di svantaggio numerico. Lasciando il 4-3-2 ha aiutato il Napoli a trovare il varco giusto per armare di nuovo il suo scatenato bomber: stop di petto e giravolta in controbalzo col piede mancino. Higuain al proscenio e risultato al sicuro.
IL CAMBIO Ecco, soltanto dopo aver preso la sberla, Cherchesov ha tolto la punta per inserire un uomo di movimento in mezzo al campo e la contesa si è un po’ riequilibrata. Intendiamoci, il Napoli l’ha controllata a piacimento come del resto aveva fatto nel primo tempo: sul piano tecnico non c’è confronto, gli azzurri sono nettamente superiori. Ma nonostante un paio di insidie create da Callejon e Jorginho, il risultato non si è arricchito di quel poker che avrebbe reso la trasferta di Mosca una gita di piacere sulla piazza più famosa dell’est europeo. Se Inler e compagni non si faranno attirare nella trappola dell’agonismo esasperato, ecco che porteranno a casa la qualificazione senza grandi patemi. Insomma, nel quadro generale delle nostre squadre, il club di De Laurentiis avrà il compito meno arduo. Oltretutto giocando in contropiede, i brevilinei azzurri Mertens, Callejon, De Guzman e lo stesso Hamsik, in questa occasione risparmiato per più di un’ora, sapranno farsi valere.
TURNOVER Qui Benitez ha fatti un turnover limitato. Gargano non convocato, Gabbiadini fuori per un risentimento muscolare. La partita di Koulibaly è durata pochi minuti e così Albiol non ha potuto riposare perché don Rafé, che in quel momento era in svantaggio, non se l’è sentita di inserire Mesto per spostare in mezzo Henrique. Come detto Hamsik è comparso sul terreno per i 20’ finali. Ma giovedì in Russia è consigliabile schierare dall’inizio i migliori, non si sa mai.

La Gazzetta dello Sport

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