solo gioca sempre ma 31 volte (su 39 presenze in questa stagione) è stato titolare. Benitez ogni volta valuta la possibilità di farlo riposare, sia in Coppa Italia che in Europa League: poi subito dopo rinvia il progetto. La stanchezza? «Non la sento», racconta per niente preoccupato all’idea di rimanere senza benzina. Eppure davvero non si ferma mai: dopo il mondiale in Brasile, appena 20 giorni di vacanza prima di aggregarsi alla squadra in vista del preliminare di Champions. Macina chilometri dal settembre del 2013: 6.300 complessivamente giocati con la maglia del Napoli. Più altri 600 minuti solo tra giugno e luglio per diventare vice campione del mondo con la sua Argentina. Solo in questa stagione, iniziata il 19 agosto i minuti in campo sono così ripartiti: 1997 in campionato (con 13 gol e 5 assist), 507 in Europa (compresi i preliminari), 190 minuti in Coppa Italia e 120 in Supercoppa. Per 22 volte è rimasto in campo sino alla fine. Higuain ha istinto, cuore, classe, e voglia di costruire. È questo che lo rende diverso, così bello e prezioso. Attacca mentre tutti difendono. S’illude, spera quando attorno c’è solo disincanto, delusione e cinismo. Un uomo di marmo, che ha fatto le ferie solo una volta in questa lunghissima stagione (con il Sassuolo) mentre lo scorso anno si è fermato appena 7 volte (una volta con l’Arsenal e sei volte in campionato). Per il resto sempre in campo, felice di piacersi e di piacervi. Domani sera farà lo stesso, c’è da giurarci: ognuno ha i suoi record. Stakanovista per vocazione e per necessità. Si sapeva che Gonzalo fosse un drago, ma in pochi pensavano che lo fosse così tanto.
Il Mattino