Si gioca Napoli-Inter, partita fondamentale per i partenopei: vincendo si andrebbe a soli due punti dalla Roma, alimentando realmente le possibilità di qualificazione diretta ai gironi di Champions League. Quello dei primi minuti è un Napoli arrembante, sicuro di sé. E’ il fattore H a caratterizzare il primo tempo: Higuain contro Handanovic. Fra le tante occasioni da gol la più clamorosa la si registra al 32esimo minuto: grande contropiede azzurro, Hamsik orchestra per Mertens, il belga perfeziona per Higuain ma l’argentino sotto porta al volo non riesce a metterla dentro. Si chiude la prima frazione di gioco con ben 11 tiri indirizzati verso la porta di Handanovic, un vero e proprio dominio.
Nella ripresa, Mancini corre ai ripari: D’Ambrosio passa a destra e Santon a sinistra ma è proprio nel settore di quest’ultimo che Henrique mette in mezzo una palla deliziosa, Hamsik la gira di testa e Handanovic è battuto. Al 63esimo l’Inter si sbilancia, Hamsik serve Higuain, fantastico controllo a seguire e colpo di biliardo che prima prende il palo lungo e poi si insacca per il temporaneo 2-0.
Sembra fatta per il Napoli, ma così non è. L’Inter cambia assetto: Hernanes per Brozovic, Shaqiri a destra in uno speculare 4-2-3-1. Mancini chiede ai difensori laterali di spingere. Il Napoli cala di condizione, subisce l’Inter sugli esterni: occorrerebbe serrare le fila, mettere un uomo in più in difesa (mettersi forse a 5, no?) e proteggere il doppio vantaggio e Benitez che fa? Sta a guardare e pensa bene di sostituire Mertens (migliore in campo) con De Guzman (messo a sinistra dove fino a quel momento il Napoli aveva rischiato poco o niente!). E’ così che Santon che fino ad allora aveva subìto e in malo modo il talentuoso 14 azzurro, è libero di spingere. Callejon, peggiore in campo e scelto al posto di Gabbiadini per garantire una maggiore copertura, si fa saltare dall’esterno ex Newcastle che finisce per fornire a Palacio l’occasione dell’1-2. Benitez non ci capisce più niente: sostituisce Hamsik, trequartista centrale, e mette un’altra punta. Sistematico. Dall’altra Mancini manda dentro Puscas per il due contro due con i centrali difensivi azzurri. Il pareggio interista è nell’aria. Henrique trattiene Palacio in area, Rocchi fischia il rigore e Icardi trasforma.
La frittata è fatta e i numeri sono impietosi: con quella di ieri sera sono ben 3 le rimonte da 2-0 subìte dal Napoli. A ciò si aggiunga una difesa mediocre con 33 gol al passivo e soprattutto la terza occasione fallita per portarsi a -2 da una evanescente Roma.
Da un allenatore plurititolato (e più pagato d’Italia), venuto a Napoli per miracol mostrare ci si sarebbe aspettati ben altro. E’ sua la responsabilità della debacle azzurra, che vi piaccia o meno. Perciò, dobbiamo forse riconoscere – e non me ne vogliano i rafaeliti- che con questo allenatore, comunque inteso, e forse per fatale necessità di cose, raggiungere grandi traguardi risulterà irriducibilmente e puramente utopistico.
Angelo Gallo