Dilemma nel Napoli: due maglie, tre ali, un super Gabbiadini
Più dubbi che certezze. Un classico per Rafa Benitez alla vigilia di ogni partita. Stavolta, però, l’infermeria è affollata ed in difesa e a centrocampo le scelte sono quasi obbligate. Non ci saranno Maggio, Britos e Gargano ragion per cui Mesto, Koulibaly e Inler dovrebbero essere titolari. L’abbondanza, di uomini e di qualità, è tutta concentrata lì davanti.
MANOLO ON FIRE C’erano una volta i tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani. Adesso, ci sono tre gioielli per due posti: Gabbiadini, Callejon e Mertens. Benitez spera che il Napoli dispieghi le ali per volare al secondo posto, ma non deve sbagliare una scelta difficile per gli equilibri della squadra e dello spogliatoio. Contano quelli, ma conta anche il momento. Ecco perché è complesso lasciare fuori Gabbiadini, che come dicono gli appassionati di basket americano (Manolo è uno di questi) è «on fire». L’ex doriano sta bruciando le tappe di un adattamento a Napoli che doveva essere difficile ed invece si è rivelato rapido e indolore. Roba da stropicciarsi gli occhi perché oltre ai gol ha trovato immediatamente l’intesa con Higuain. Il Pipita sarà la freccia più acuminata nell’arco di Benitez domani sera, ma bisogna trovare il modo di innescarlo.
PERIODO NERO Gabbiadini può farlo partendo da destra ma anche occupando la posizione centrale alle spalle dell’argentino. Lì, però, Benitez preferisce un giocatore di raccordo e dunque confida nella staffetta tra Hamsik e De Guzman. Di conseguenza, Gabbiadini è costantemente in ballottaggio con Callejon, ma anche con Mertens perché Rafa al suo pupillo con la maglia numero sette non rinuncia mai facilmente. Callejon sta vivendo un periodo nero, inutile negarlo. Ha segnato appena due reti negli ultimi quattro mesi, addirittura un solo gol nelle ultime 15 partite di campionato. Era partito fortissimo, poi si è inceppato. All’andata contro l’Inter fece doppietta, sembrava inarrestabile. Poi improvvisamente il buio. Benitez non gli ha mai negato fiducia, però adesso non può ignorare Gabbiadini e neppure i segnali di crescita di Mertens.
CANDIDATURA FORTE Già perché il belga a Roma contro la Lazio è stato tra i migliori. Però, neanche lui ha fatto poi tanto di recente. Anzi, è fermo a quota due reti in campionato e stenta a tornare quello dello scorso anno (quando per inciso fece gol al San Paolo contro l’Inter). Mertens potrebbe essere la carta da giocare a gara in corso per scompaginare i piani di Mancini, però è anche vero che proprio la mancanza di continuità di impiego ha finito per penalizzare Dries. Doveva essere il titolare a sinistra dopo l’infortunio di Insigne (a proposito, per lui ieri primo allenamento in gruppo ma oggi niente convocazione) e invece si è visto soffiare il posto a più riprese. Ora si sente un candidato forte per giocare dal primo minuto contro i nerazzurri, però la concorrenza è agguerrita. Percentuali? Gabbiadini dovrebbe spuntarla a destra, Callejon e Mertens partono quasi alla pari. Per decidere Benitez non dovrà usare il cuscino, ma sfogliare la margherita.
La Gazzetta dello Sport