Ottusa difesa e attacco fantasma con Higuain e Hamsik
Il Napoli non aggancia la Roma, si difende per un’ora invece di attaccare, ma trova a Torino nel finale la formula del coraggio. Gabbiadini rileva un fiacco Hamsik e sostiene da seconda punta l’astratto Higuain. Benitez si concede due lussi. Come acrobati di un circo, fa passeggiare tutt’e due i portieri sulla corda. Entra quasi sempre chi non ti aspetti. Stavolta Andujar, che recita bene nel ruolo di portiere determinato, ma con qualche esitazione alla mezz’ora, esco o non esco? L’altra novità è un Napoli con 8-9 giocatori dietro la linea della palla. Altro che gioco offensivo. Anche qui qualcosa che non ti aspetti: il modulo, perché Benitez lascia a Ventura tutta la vanità di uno stucchevole giro-palla, senza mai ferire il Napoli ai fianchi. Il 3-5-2 del Torino tiene molto larghi Bruno Peres a destra e Darmian a sinistra. Un po’ come Robben e Ribery sempre accanto alla linea laterale: i due del Bayern sono belli da vedere quando incrociano come spade, ma difficili da imitare. E i due del Torino non vi riescono perché dietro l’attacco fantasma il Napoli indovina la fase passiva. Copre tutti gli spazi, arginando gli esterni con due blocchi: Maggio a destra con Callejon, contro Darmian e Moretti. Poi, Strinic e De Guzman a sinistra su Bruno Peres sorretto a turno ma non bene da Bovo o Fernerud. Al centro del quintetto di mediani c’è Gazzi, deve occuparsi di Hamsik, che però non lo impegna, lasciandogli il tempo per inventare qualcosa, ma niente di geniale. Più che giusto escludere Hamsik dopo quasi un’ora. Non si somigliano nella dinamica del gioco. Il Torino costruisce meglio l’azione fin dalla linea arretrata, ma gli esterni non incidono. Il Napoli copre bene gli spazi, con molto ordine, ma non c’è evoluzione perché la sua batteria di fuoco, ai contrario del Torino, è al centro. Il Napoli più che costruire, infatti, rinvia lungo. Né Hamsik né Higuain fanno molto per chiudere i conti. Irrisorie quindi le strategie in panchina nel primo tempo: il Torino è un oratore retorico e inconcludente, gli basta far bella figura. Il Napoli assiste inerme e compatto, gli basta solo non rischiare. Ma si può andare avanti così? Bisogna far qualcosa. Le scelte sono obbligate. Martinez, al contrario degli animosi ex Quagliarella ed El Kaddouri, merita di lasciare il posto al più potente Maxi Lopez. Anche Benitez manifesta la sua delusione ritirando Hamsik per Gabbiadini che diventa seconda punta centrale in asse verticale, con un palo ed una prova breve ma vigorosa si conferma. È questo un assetto da confermare se Hamsik insiste nei suoi chiaroscuri. Il pasticcio di Koulibaly prima del corner e una svista di Albiol dopo danno la vittoria al Torino. Ovvia conclusione: si penta il Napoli, chi gli ha detto di dormire per un’ora?
Antonio Corbo per La Repubblica