Roma, carica Pallotta per la Juventus: “Non sarà una vendetta”
ROMA – James Pallotta guarda con fiducia al big match scudetto di lunedì sera all’Olimpico contro la capolista: “Non sarà una vendetta con la Juve. Gli errori? Può succedere, ma a ottobre giocammo alla pari”. Il presidente della Roma, ai microfoni di Radio Roma, è tornato anche a parlare dello stadio: “Tutto procede a passo spedito. Roma sarà entusiasta del nuovo impianto, sarà il numero uno in Europa”. Una battuta anche sulla gara con il Feyenoord che ha garantito il passaggio agli ottavi di Europa League alla squadra di Garcia. “Bella partita nonostante l’ambiente ostile. Ora concentrati sulla Fiorentina” le parole del presidente.
“Ero presente a Torino, potevamo tranquillamente vincere – ha spiegato Pallotta – siamo alla loro altezza, non guardo in termini di difesa del secondo posto, penso che se giochiamo come sappiamo, sarà un match molto aperto, spero che possiamo continuare così. Dobbiamo dare seguito alla vittoria di Rotterdam, anche se è stato frustante è l’alto numero di infortuni che abbiamo avuto, alcuni gravi come Strootman e Castan e molti altri di 4-5 settimane. Se la Juventus fosse privata di calciatori come Pirlo o Pogba sarebbero nella nostra situazione.
Ma so che la squadra è pronta per affrontare la Juve, ho avuto modo poco fa di vedere i giocatori e li ho visti molto carichi”.
Del resto il successo di Rotterdam sembra aver restituito fiducia. “E’ stata una partita molto bella, la squadra ha giocato un’ottima partita, ci sono state delle situazioni ostiche che abbiamo arginato, vittoria eccellente, ora ci concentriamo sulla Fiorentina”, commenta Pallotta, che però ci tiene a sottolineare una cosa: “non è che quando i risultati non arrivavano non ci stessimo provando, ci siamo sempre impegnati, poi è stato bello alzare la testa in un ambiente come quello di Rotterdam, le volte precedenti semplicemente la palla non voleva entrare”. “Abbiamo ottenuto molti pareggi, la squadra è salda al secondo posto, stiamo facendo le cose nella giusta prospettiva, poi rispetto chi ci ha criticato. A Milano sono stato avvicinato da decine di tifosi contenti della Roma, il nostro è un progetto a lunga scadenza, vogliamo sempre lottare per scudetto e per la Champions League, lavoriamo per 10-20 anni”.
Per quanto riguarda infine la questione stadio, “tutto procede per il meglio e a passo spedito. I rapporti con le compagnie che si occuperanno della costruzione sono in fase avanzata. L’incontro con il sindaco è stato proficuo, tutto procede bene. Abbiamo ricevuto riscontri positivi da tutto il mondo sul progetto. Sono convinto che l’intera città sarà contenta di questo impianto, che diventerà lo stadio numero 1 in Europa per intrattenimento. Abbiamo avuto uno scambio proficuo con le autorità. Sulle infrastrutture ci hanno chiesto tanto ma è comprensibile”.
“Siamo a -9 ma non cambiano i contenuti della partita contro la Juventus”. Così Daniele De Rossi a due giorni dal big match dell’Olimpico. “Anche noi avevamo immaginato uno scenario di classifica diverso, pensavamo – ha proseguito il centrocampista della Roma ai microfoni di Sky Sport 24 – a uno scontro diretto valido per superarli, raggiungerli o allungare le distanze, visto che un 1-2 mesi fa eravamo a -1 o a -3. Ci siamo un po’ addormentati e ora l’unica possibilità per riaprire il campionato è vincere lunedì sera”. Secondo De Rossi una spiegazione c’è: “gli infortuni sono stati troppi e ci hanno inevitabilmente danneggiato, in quel momento c’è stata la Coppa d’Africa che non ci voleva proprio. Abbiamo avuto un appannamento fisico e di gioco, anche tecnico probabilmente. Ci può stare, ma per quanto siamo forti alcune partite dovevamo vincerle anche in situazioni non ottimali. Anche senza giocare il miglior calcio avremmo potuto vincere alcune partite che ci avrebbero portato a un passo dalla Juve”. De Rossi non nasconde che c’è stata anche “una piccola involuzione nel gioco che ci ha portato a una serie di pareggi che ha scavato questa distanza tra noi e loro. Anche la Juve, che è una squadra incredibile, la più forte, ha sofferto in diverse gare, alcune le ha vinte grazie alle giocate dei suoi campioni, altre le ha pareggiate. Stanno tenendo un ritmo incredibile, stanno facendo bene anche in Champions League, ma la sensazione è che siano un pò più umani rispetto al passato dove hanno veramente ammazzato il campionato”.
De Rossi torna anche sull’infuocato post-partita di Torino, dopo quel 3-2 bianconero dell’andata che scatenò tantissime polemiche.”Dopo la partita ci può stare di essere tutti un pò nervosi, lo ero anch’io che ero lì come tifoso – ammette il centrocampista giallorosso -. Mi trovai d’accordo con le parole di Totti e dei miei compagni, forse l’errore fu tornarci nei mesi successivi, tirare in ballo quella partita come unico motivo della distanza tra noi e la Juve. Invece dopo tutti questi pareggi abbiamo visto che quella partita non è decisiva visto che ci sono 9 punti di differenza. A maggior ragione mi sembra assurdo tornare a parlare oggi della gara d’andata. Per riaprire il campionato e per provare a fare un miracolo, visti i 9 punti di differenza, lunedì sera dobbiamo solo vincere”. De Rossi non vede grandi differenze tra la Roma dello scorso anno e quella di oggi. “L’anno scorso avevamo stupito tutti, nessuno si aspettava il nostro exploit, soprattutto quello iniziale. Le nostre ottime prestazioni venivano ingigantite dallo stupore per quello che stavamo facendo dopo le ultime stagioni negative, forse per questo sembravano più belle di quelle che erano. Quest’anno invece c’erano tante attese e tutto sembra più brutto, ma abbiamo fatto tanti punti anche in questo campionato giocando un buon calcio. Abbiamo avuto un mese in cui abbiamo fatto fatica anche perchè eravamo pochi. Ora bisogna andare avanti senza cercare colpevoli. Se vinciamo lunedì sera andiamo a sei punti dalla Juve, poi dovremo continuare a galoppare senza fermarci, neanche per un pareggio. E’ una cosa che ci stimola molto, soprattutto dopo la vittoria di giovedì sera a Rotterdam che ci ha permesso di portarci avanti in un’altra competizione alla quale teniamo molto”.
Fonte: Repubblica