Il tecnico decida: Gabbiadini o Callejon, uno è di troppo
Solo tre punti dalla Roma, e ancora tre missioni aperte: secondo posto vicino e possibile davvero, Europa League giovedì fumando la pipa, Coppa Italia da difendere: avanti, Napoli. Nella sua vocazione di giochi di prestigio, Benitez si condanna fino al gol di Zapata ai tormenti di un’ora che sembra infinita, in una gara che poteva invece vincere di slancio. Ha cominciato domenica la teatrale esibizione dei suoi dubbi. Filtravano indiscrezioni che già apparivano stravaganti ad un’analisi corretta: Britos, Jorginho, Rafael, chi altro? Nessuno dei tre, come si è visto. Ma l’assenza di Higuain imponeva altre scelte, più delicate. Il rifiuto della normalità nel filosofo spagnolo porta invece a soluzioni complesse. Fuori Higuain, bisogna scegliere un sostituto. Chi? Le ultime gara rendono inamovibile Gabbiadini. C’è anche Zapata, in gran forma. Chi meglio di lui? Uno a destra, l’altro punta centrale, con Mertens o De Guzman a sinistra. Ma Benitez non sa rinunciare a Callejon, e inventa un complicato assetto offensivo. Dall’urna ovale del gioco del Lotto, il Napoli estrae infatti Zapata punta centrale e Gabbiadini a sinistra, dove proprio non regge. Va sempre peggio nel primo tempo con i confusi scambi di posto: Gabbiadini non sa dove andare, Callejon scambia la sinistra con la salita del calvario quando tocca a lui, Hamsik va a sinistra ma non ha il passo giusto dell’esterno. Ci si mettono le buone stelle del Napoli: in 20’ vanno fuori Antei e Cannavaro, proprio lui, il nostalgico capitano. Di Francesco è costretto a schierare Biondini a sinistra come difensore: un destro con una vita da mediano. Infila poi Bianco che ha 37 anni, e non gioca da due. Niente di meglio che attaccare a destra nei pressi di Biondini, magari con Callejon. Napoli lento e impacciato, Di Francesco per coprire i troppi anelli deboli della difesa spinge invece in avanti finché può la squadra, Berardi va ad attaccare Ghoulam, gli esterni sono molto larghi per avere ampiezza di gioco, consentire gli inserimenti di Missiroli, slabbrare la difesa del Napoli. La migliore coesione del Sassuolo prevale per un’ora su un Napoli che collega male gli attaccanti con l’impianto centrale ed una difesa che perde gli abbinamenti. Koulibaly ma anche Maggio sono tuttavia saldi. I bluff durano un’ora, si rivela di cartone il muro difensivo del Sassuolo, sfondato da Zapata con tutta la sua generosa potenza dopo una serie di rimpalli. Benitez si accorge del confuso assetto offensivo, sente di dover decidere qualcosa, pur in vantaggio sacrifica Gabbiadini. Si rivela inutile al contrario di uno Zapata che cresce e manda in gol anche Hamsik. Entra Mertens, e ci pensa lui a vivacizzare l’ultima mezz’ora con un irresponsabile quanto inutile fallo, rosso e addio. Fa riflettere anche l’esclusione di Callejon, impreciso e appannato. Bisognerà decidere: a destra lui o Gabbiadini, Insieme vanno male. È andato bene invece Andujar, non solo una grande deviazione, anche una puntigliosa guida della difesa. In questo, ha ragione Benitez: Rafael è bocciato, tempo scaduto, il Napoli ha tre missioni da chiudere. Avanti con Andujar.
Antonio Corbo per La Repubblica