Calcio, Tommasi: “Lotito? Dissociarsi a parole non basta, servono fatti”
ROMA – “Il tempo di dissociarsi a parole è passato, per dissociarsi veramente servono i fatti, altrimenti è superfluo. Della gravità delle dichiarazioni abbiamo già parlato tanto, in questi ultimi giorni si sono dette cose molto gravi dal punto di vista sportivo e se si parla di sport credo che le conseguenze debbano essere altrettanto dure”. E’ quanto dichiara il numero uno dell’Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, sulle parole pronunciate dal consigliere federale con delega alle riforme in Figc Claudio Lotito in relazione alla telefonata con il dg dell’Ischia Pino Iodice e le prese di posizione delle varie componenti del mondo del calcio.
TOMMASI: “LOTITO? PRESA DI DISTANZA SIA NEI FATTI” – Sappiamo come sono andate le elezioni quest’estate e cosa si sta portando avanti. Questa è la situazione. Noi da tempo siamo allertati da questa deriva che stiamo anche subendo a livello federale”, aggiunge il numero uno del sindacato calciatori, a margine della presentazione del libro ‘Qualcuno corre troppo – il lato oscuro del calciò di Lamberto Gherpelli, svoltasi nella sede della Fnsi. “Provvedimenti disciplinari e decadenza possibili dopo la telefonata di Lotito? Non so cosa aspettarmi. Si parla tanto della telefonata, ma nella conferenza stampa Lotito ha ribadito di sapere di essere registrato – sottolinea Tommasi -. Ha confermato la telefonata. Sono aspetti che esulano dalla reale situazione, di prendere le distanze o meno, di condividere o meno certa mentalità e vivere le istituzioni”. Una questione che riporta alle elezioni di Carlo Tavecchio a presidente federale, grazie all’appoggio dello stesso Lotito. “Se qualcuno si è pentito di aver votato Tavecchio? Dobbiamo attenerci ai fatti, se ci saranno fatti che faranno capire che indignazione e prese di distanza sono reali qualche speranza ci sarà, altrimenti dovremo andare avanti e periodicamente trovarci a commentare situazioni che non ci fanno fare bella figura”. Qualcuno intanto sembra smarcarsi, ma non basta per affrancare Aic e Aiac dal giogo delle Leghe. “Si riparla dell’accordo delle Leghe – chiarisce Tommasi -, noi componenti tecniche staremo sempre ad aspettare e questo la dice lunga sulle prospettive che ci sono. La presa di distanza da una determinata logica è palese, ma non deve essere più a parole, deve essere nei fatti”. In un momento politico del genere, in Lega regna l’immobilismo. “Penso che con la Lega avrebbe difficoltà chiunque a parlarci, non solo noi. Per adesso non ci sono sul tavolo argomenti che ci possono vedere discutere, non si è ancora parlato di rinnovo dell’accordo collettivo che scade a giugno. Non abbiamo sentore sulla riforma dei campionati, che aspettiamo e siamo pronti ad affrontare. In Lega hanno discusso della goal-line technology, su cui si sono trovati velocemente d’accordo a parte chi la dovrà pagare”.
“MENO GARE PER CALCIATORI, E’ PER LA LORO SALUTE” – In ogni caso il numero uno del sindacato lancia alcune idee per cercare di alleggerire gli sportivi, in particolare i calciatori, dai tempi di recupero che spesso inducono a pratiche mediche al limite del consentito con gravi conseguenze di salute per gli atleti. “Delimitare il numero delle partite che un atleta può giocare in un campionato – la proposta del presidente dell’Aic – Il calcio vive anche un aspetto che lo blocca e quando chiediamo una pausa più lunga a Natale passa il messaggio che i calciatori vogliono una settimana in più alle Maldive. Quando un calciatore dice che non se la sente di giocare con un’infiltrazione, si dice che si tira indietro e non ha il coraggio”. Segue un attacco alle istituzioni sportive. “In pochi, nel Consiglio federale e in generale, considerano l’atleta una persona, un lavoratore da tutelare. Quando si parla di calendari o riforme, se ne parla solo per la distribuzione delle risorse e non per quella degli impegni. Poche volte per la diminuzione degli impegni. Oggi non c’è tempo per allenarsi, per fare prevenzione, per formare il corpo – ricorda Tommasi -, a prescindere dal numero delle partite, c’è poco tempo per recuperare dagli infortuni. Oggi i settori giovanili sono attività commerciali, non sportive. Quindi non si ha a che fare con atleti ma con clienti”.
“INCONTEREMO I GIOCATORI DEL PARMA, PROBLEMA IN DIVENIRE” – Infine l’ex mediano della Roma conferma l’incontro che si terrà con i tesserati del Parma in merito al tentativo di salvataggio che in queste ore è chiamato a compiere il presidente Giampietro Manenti. “Comunque vada oggi, ci vedremo. Si deve andare avanti con la ricerca della soluzione di un problema che purtroppo mi sembra ancora in divenire. Diamo fiducia ai proprietari, speriamo si risolva – conclude Tommasi – anche se da quello che si sente non è facile”.
Lega calcio
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