OBIETTIVO NAPOLI – Azzurri umiliati da un bel Palermo. Una disfatta che impone serie considerazioni
Con una prestazione sontuosa il Palermo ha riportato violentemente il Napoli sulla terra, strappandolo ai propri sogni di gloria e ridimensionando una squadra che sembrava ormai pronta e matura per ambire all’assalto del secondo posto.
La trasferta siciliana è stata per gli azzurri una disfatta umiliante, che ha messo a nudo tutti quei difetti della squadra che qualcuno forse aveva dimenticato, ma che in molti temevano potessero venir fuori da un momento all’altro.
Prima di tutto, però, è doveroso fare i complimenti al Palermo. La squadra di Iachini ha espresso un calcio eccellente, ad un ritmo di gioco elevatissimo, con un’intensità nel pressing e nell’aggredire le seconde palle encomiabile. I rosanero hanno impedito al Napoli di ragionare e di agire agevolmente in fase di impostazione, non concedendo niente difensivamente e ripartendo con mortifera efficacia, sulle ali di quell’autentico fuoriclasse che è Paulo Dybala, attualmente, senza dubbio, il miglior giocatore della Serie A, e del Mudo Vazquez, giocatore elegante ed efficace, come pochi altri nel panorama calcistico nostrano.
Per quanto riguarda il Napoli basterebbe dire che stasera è stato troppo brutto per essere vero e che nessuno, iniziando da Benitez passando per tutti gli interpreti in campo, è riuscito ad emergere dalla mediocrità più assoluta.
Già ad inizio gara alcune scelte del mister avevano lasciato perplessi. Prima tra tutte quelle di lasciare in panchina Gargano, in una partita dove era prevedibile che l’intensità sarebbe stata la caratteristica più importante da mettere in campo, per lasciare il posto ad un ectoplasmatico Jorginho, giocatore ormai del tutto involuto, incapace negli ultimi mesi di offrire un contributo che fosse quantomeno decente sia in fase di contenimento che in quella di impostazione che poi, in teoria, dovrebbe essere quella a lui più congeniale. Risultato di questa scelta: il Napoli ha praticamente regalato il centrocampo ai rosanero, anche grazie alla serata totalmente negativa di David Lopez, il quale già solitamente non salta agli occhi per una particolare brillantezza in mezzo al campo, ma che stasera non è nemmeno riuscito a proporsi in quell’onesto lavoro oscuro per il quale spesso si è fatto apprezzare.
Fossero però stati solo a centrocampo i problemi del Napoli di stasera, ce ne saremmo fatti una ragione…per modo di dire! La debacle de La Favorita ha invece messo in mostra ben altre problematiche. In particolare stasera abbiamo avuto l’ufficialità del fatto che gli azzurri hanno un serio problema-portiere. Con questa ennesima papera Rafael ha ufficialmente fatto perdere la pazienza anche a quelli che finora si erano mostrati più indulgenti nei suoi confronti, come il sottoscritto. Reina rimane un rimpianto sempre più forte, Andujar titolare diventa un’ipotesi sempre più concreta e necessaria, nonostante anche lui non è che sia propriamente un novello Benji Price, con tutto il rispetto per l’ex Catania.
Chiuso il discorso su centrocampo e portieri, e tralasciando le colpe di una difesa che stasera non ha nemmeno provato a capire come tenere a freno un elemento di un altro livello come Dybala (finanche il sempre positivo Strinic stasera ha deluso), siamo costretti a sottolineare come il reparto che ha funzionato peggio in questa trasferta siciliana sia stato proprio quello offensivo. O meglio, più che di reparto offensivo sarebbe meglio parlare di “fase” offensiva. In due parole, il Napoli davanti non ha fatto niente (e il termine non è scelto a caso) per quasi tutta la gara. Fino al disastro di Rafael che ha dato il via al dominio del Palermo, gli azzurri avevano solo cercato di imbastire qualche balbettante azione sull’out di sinistra, con De Guzman, Strinic e Hamsik che veniva a prendere palla in quella zona. Ma anche in quelle prime fasi risultava evidente come la squadra di Benitez si trovasse in imbarazzo nel cercare di mettere in difficoltà una difesa ben attrezzata come quella rosanero. Praticamente Sorrentino ha dovuto compiere un solo intervento per tutta la gara, tanto sono stati aleatori gli attacchi azzurri. Callejòn non ha praticamente mai trovato una giocata minimamente utile in tutta la sua gara, limitandosi a qualche retropassaggio e a qualche corsa a vuoto in giro per il rettangolo verde. Resta un mistero il perché Benitez gli abbia concesso tutti i 90 minuti. Allo stesso modo Higuaìn è incappato in una clamorosa serata no. A parte una sua conclusione a fine primo tempo, il Pipita non ha mai visto palla. Quando è così sarebbe preferibile sostituirlo da subito con Zapata e sperare almeno nella buona volontà del ragazzone colombiano. Non ha fatto meglio dei due compagni di reparto appena citati nemmeno De Guzman, che può essere anche utile in gare in cui c’è bisogno del suo tatticismo, ma quando si devono attaccare difese schierate il suo apporto è quasi nullo. In questo senso le assenze di Insigne e Mertens si sono fatte sentire e come! Meglio dei tre compagni d’attacco, ma comunque insufficiente, Hamsik, che nel primo tempo ha toccato molti palloni, trovandosi spesso libero, ma che a conti fatti non ha creato assolutamente nulla di pericoloso dalle parti di Sorrentino.
Insomma, in una partita in cui il Napoli doveva fare quello sforzo in più per confermarsi competitivo ad alti livelli, i singoli hanno clamorosamente deluso e il tecnico non è riuscito né a trovare le giuste soluzioni tattiche per far fronte ad un impegno difficile (ripetiamo, la scelta di Jorginho al posto di Gargano non ha alcuna giustificazione tattica alla luce della partita di stasera), né ad indovinare le mosse opportune a gara in corso per cercare di limitare i danni.
Questa sconfitta non deve però mandare all’aria tutto quanto di buono fatto finora. Gli azzurri dovranno dimostrare di avere il carattere per reagire già dalla prossima gara in Europa League e per riprendere poi la rincorsa alla Roma in campionato. Le ambizioni devono rimanere invariate. Sarà però necessario fare delle considerazioni importanti su alcuni singoli che, o hanno dimostrato di non essere da Napoli tout court, oppure stanno attraversando un periodo di forma tale da suggerire un loro impiego meno frequente. Benitez dovrà fare poi mea culpa ed evitare in futuro errori grossolani come quelli commessi stasera, sia nella preparazione del match sia nella scelta degli uomini da mandare in campo prima e durante il match. Sulle mancanze della società in sede di mercato sia estivo che invernale abbiamo detto già più volte. Rimandiamo il discorso ad altre occasioni.