Meno trasferimenti, più costi. E l’Italia raddoppia le spese
È sempre la stessa storia: meno trasferimenti, più spese. Il mercato invernale europeo ha confermato la leadership della ricca Premier League (forte anche del fresco e principesco rinnovo contrattuale dei diritti televisivi). Il report della Fifa, sulla base degli inconfutabili dati del Tms, registra una sola sostanziale novità: alle spalle degli inglesi emergono le compravendite in Germania. La punta dell’iceberg è rappresentata proprio dall’operazione del Wolfsburg che ha riportato in Bundesliga il nazionale André Schurrle per una cifra di oltre 30 milioni di euro. E a ruota il Chelsea si è potuto permettere l’acquisto di Juan Cuadrado dalla Fiorentina per 32 milioni di euro e passa. In Italia il cambio di maglia interno più ricco è stato quello di Manolo Gabbiadini al Napoli per circa 13 milioni. Per il resto tanti prestiti nelle cinque maggiori leghe europee (Inghilterra, Germania, Italia, Spagna e Francia). Non a caso l’osservatorio Fifa mette in rilievo che il 23 per cento dei movimenti è avvenuto con formule di riscatto condizionato.
I DATI Il censimento parla di 452 operazioni, con un calo del 2% rispetto allo stesso periodo del 2014. In compenso il giro d’affari è salito a 412 milioni di euro. E in questo caso l’aumento è consistente considerando un’impennata addirittura del 36%. Scendendo nello specifico nella massima competizione inglese ci sono state spese per 153 milioni di euro. Al secondo posto i tedeschi con circa 102 milioni di euro. Invece nella nostra Serie A i costi sono saliti a 56,5 milioni di euro, vale a dire poco più del doppio dello scorso anno, considerando peraltro che il numero dei tesseramenti in entrata è rimasto pressoché invariato. In controtendenza c’è soltanto la Ligue 1: in Francia le transazioni sono addirittura crollate del 50 per cento. Ma se non si muove il Paris Saint Germain…
IL TREND A spostarsi sono stati soprattutto i calciatori con passaporto britannico (54), a seguire gli spagnoli (44) e quindi i francesi (36). È leggermente aumentata l’età media dei calciatori che hanno trovato un nuovo ingaggio: 23 anni e 7 mesi. L’invecchiamento, però, è di soli 3 mesi medi rispetto alla precedente sessione invernale. Un’altra curiosità per gli affari di casa nostra. I club hanno riconosciuto agli intermediari onorari per 7 milioni di euro con una percentuale del 12,3% sul movimento di denari.
La Gazzetta dello Sport