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Juventus, Buffon: “Talento, rinunce e lavoro: così si diventa campioni”

TORINO – Come si diventa Gigi Buffon? Servono una buona dose di talento, tante rinunce e molta perseveranza. Il numero 1 bianconero ha parlato a una platea di manager d’impresa durante un workshop organizzato da Randstad presso lo Juventus Stadium dal titolo: “La gestione efficace del talento e di un team”. Argomenti non nuovi, nuovissimo il – diciamo – opinionista, che ha chiarito: “Il talento è una dote naturale, un’ottima base di partenza da supportare con perseveranza e abnegazione, altrimenti nello sport si rischia di essere un campione inespresso o effimero. A 17 anni ero già diventato qualcuno, ma questo non basta per diventare un uomo. Più mi chiedevano di maturare e più facevo delle castronerie. Ero un ribelle, sotto certi aspetti. Se oggi che ho 37 anni avessi ancora quel carattere sarei probabilmente un emerito cretino”.

Presentato un Buffon in parte inedito, il capitano bianconero e azzurro è quindi passato al particolare della sua esperienza: “Per giocare a certi livelli bisogna mettersi nell’ottica di fare sacrifici e rinunce. Dopo i 30 anni ho aumentato l’attenzione, la cura del dettaglio. Non è una visione maniacale delle cose, l’integralismo mi stufa molto in fretta, ma rispetto ad un tempo coltivo molto di più la prevenzione”. E c’è anche stato il divertissiment quasi paradossale: “Ogni tanto è bello avere degli acciacchi, perché mi hanno detto che senza di quelli non sei un atleta. Bene, allora spero di averne ancora per un bel po’…”. All’insegna del sorriso anche la conclusione: “Come sono uscito dal buco nero della depressione nel 2003-04? Mi hanno aiutato le droghe, come è successo a tanti”. Non c’era proprio bisogno di precisare che scherzava, comunque SuperGigi lo ha fatto.

Dopo due giorni di riposo-premio, stamani la Juventus ha ripreso a lavorare a Vinovo in vista del posticipo di domenica sera in casa del Cesena. La difesa ritroverà Lichtsteiner (squalifica scontata) e non perderà Chiellini, che ha evitato la prova tivù per la gomitata rifilata a Pazzini durante Juve-Milan, episodio valutato dall’arbitro Damato come “un normale contatto di gioco”. Assente lo squalificato Tevez, in attacco Allegri dovrebbe schierare la strana coppia formata da Morata e Llorente, sin qui testata soltanto nelle coppe (7 minuti in casa dell’Atletico Madrid e 14 minuti a Parma in Coppa Italia). Scalpita anche Coman, uscito dai radar del campionato dal 14 dicembre (Juventus-Sampdoria 1-1). I bianconeri si presenteranno al “Manuzzi” con la formazione migliore possibile. Per fare turnover ci sarà tempo nell’anticipo di venerdì 20 febbraio contro l’Atalanta, anticamera dei big match contro Borussia Dortmund (24/2) e Roma (2/3).  

serie A

juventus
Protagonisti:
gianluigi buffon

Fonte: Repubblica

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