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Torromino verde di rabbia: chi ferma ‘Hulk’ a Grosseto?

Giuseppe Torromino (Foto Biserni), Lou Ferrigno sul set e il brasiliano Hulk (Ansa): riuscite a distinguerli?

Calabrese di nascita ma piemontese d’adozione, l’attaccante biancorosso è tra i nomi più invidiati del girone B: 10 gol, colpi di classe e muscoli. Impressiona la somiglianza con Lou Ferrigno e l’asso brasiliano: per i tifosi è come il mostro della Marvel

“La potenza è nulla senza controllo”, citava un fortunato slogan degli anni ’90. Facciamo un passo indietro e rievochiamo il 1977, data che celebrò il culturista Lou Ferrigno nei panni de “L’incredibile Hulk”, serie televisiva che portò sul grande schermo il personaggio della Marvel. Ogni scatto d’ira scatenava la forza sovrumana del mostro verde, divenuto un’icona nella cinematografia mondiale. A lui deve il suo nome d’arte Givanildo Vieira de Souza, stella dello Zenit e della Nazionale brasiliana: sosia di Ferrigno per prestanza e fisionomia, pseudonimo azzeccato dal padre Djovan che adorava la serie. “Non fatelo arrabbiare” può essere declinato al plurale se tra muscoli e prepotenza fisica fa capolino anche Giuseppe Torromino, attaccante del Grosseto. Impressiona la somiglianza con gli illustri predecessori, tant’è che i tifosi l’hanno ribattezzato proprio Hulk. Inutile dire che si debba prestare attenzione.

Crotone andata e ritorno
– Calabrese di nascita, piemontese d’azione. Classe ’88 nato a Crotone, Torromino s’avvicina al calcio ancora prima di trasferirsi con la famiglia a Biella, città originaria di Alberto Gilardino. Anche TorroGol (un altro dei suoi soprannomi) è un attaccante di razza ma con proprietà da ‘10’ per estro, tecnica e colpi illuminanti. A 17 anni entra in pianta stabile nella Biellese iscritta alla C2, stagione 2005/06, trovando conferme e i primi gol. L’anno successivo il Torino lo aggrega alla Primavera con Ogbonna, ma viene schierato nell’insolita veste di mediano. Il trampolino verso la gloria parte nuovamente da Biella dove, agli ordini di Luca Prina (attuale allenatore della Virtus Entella), confeziona reti e punti che gli spalancano le porte della Lega Pro a Carrara. La pubalgia è l’ostacolo, Treviso diventa la svolta: in due anni conquista altrettante promozioni dalla D alla Lega Pro Prima Divisione. Diventato finalmente grande, a 24 anni Torromino torna a casa, in B, a Crotone.


Torromino mostra i muscoli a Crotone: capito perché lo chiamano Hulk? (Foto Getty)

Il Grifone nel destino – In una stagione e mezza Torromino confeziona 8 centri, un bottino magro per presenze totali (35) e per un potenziale ancora inespresso. In prestito a Chiavari ritrova il fidato tecnico Prina e conquista l’ennesima promozione in carriera, la prima in Serie B per la società ligure. Tornato a Crotone, in estate viene concesso nuovamente a titolo temporaneo: destinazione Grosseto, squadra che vive ancora di ricordi dopo 6 campionati in B. L’ideale per Giuseppe, che sogna la categoria e diventa verde come non mai: 10 gol in 22 partite e un’intesa eccezionale con l’austriaco Pichlmann, suo partner d’attacco. Il tutto in una stagione tormentata per i toscani che da agosto collezionano allenatori (Russo, Silva e Padalino fino a Stringara) e una classifica ancora instabile, lontana dalle velleità del club. Ma non erano forse le condizioni avverse, personali ed esterne, a provocare la collera di Hulk? Se due indizi sono una coincidenza, tre ne fanno una prova. Torromino s’è arrabbiato e il Grosseto s’aggrappa alle spalle del suo supereroe.

Fonte: SkySport

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