Nunzia Marciano, giornalista, scrive su “NapoliMagazine.Com”: “Grazie Napoli, che in una fredda domenica di inizio febbraio con una breve tregua dal Diluvio universale che non ci ricordiamo nemmeno più quando ha iniziato a piovere ma prima o poi finirà, perché chist è o Paes ró sol… Dicevo, grazie Napoli che hai vinto. Chiariamo, la sofferenza di un Rafael ancora troppo insicuro c’è e ci sarà che non sia mai non ci fosse, i cardiologi dei tifosi del Napoli sarebbero tutti disoccupati e non sia mai, appunto. Grazie comunque, perché rinunciare al ragù della domenica per andare allo stadio ci sta, ma solo se il Napoli ne dà 3 ai bianconeri, che non sono quei bianco neri là, ma sempre senza colori sono e comunque 3 punti só 3 punti. Oddio, i gol del Napoli sono 2, per essere precisi, per il terzo dobbiamo, infatti, ringraziare a Thereau che la sua partita sfigata ora ce l’ha ed è quella che permette agli 11 di Rafè di mantenere le stesse distanze dalla Roma che, ahinoi, vince e quindi resta a +4. Poco male. Napoli-Udinese è la partita del Diavulillo che segna e bacia la mia maglia, in quel gesto spontaneo e fantastico che ai tifosi piace. Sempre e assai. È Gabbiadini fuoriclasse campione che va a doppia cifra di gol. E soprattutto risponde a tono a chi gli chiede come si sia ambientato a Napoli. Gabbiadini incassa e rimando spiegando che Napoli è ben diversa da come viene descritta, bisogna viverla per capirlo. Evviva Dio, evviva Manolo che zittisce chi Napoli nemmeno la conosce ma la giudica. E non si fa. Napoli-Udinese è capitan Marek che gioca, bene. È Higuain, assist man, ma soprattutto incazzato-man: oramai contesta più lui all’arbitro che Grillo a Renzi, beccandosi pure il giallo. Insomma, Napoli-Udinese al San Paolo è quel match che ti da un bel pò di carica e allora esci dallo stadio pensando: “Ma vuoi vedè che siamo forti? Vuoi vedè che finalmente si fa sul serio? Vuoi vedè che sto secondo posto ci può stare?”. E così sia. Per adesso tutti a casa, che domani è lunedì, aspettando la trasferta da derby del Sud, contro il Palermo di un pareggio “senza parole” nella gara d’andata, che mi intossicó pure il compleanno, me lo ricordo. Ma quelli erano altri (brutti) tempi, altro Napoli, altri giocatori. Quello di adesso è da veri campioni, è il vero Napoli ed è tutt’n’ata storia”.