Icardi è stato chiarissimo: “La Nazionale non si sceglie per trovare un posto”. Dybala ci ha pensato su e ha risposto: “Non potrei difendere i colori di un altro Paese come se fossero i miei, preferisco aspettare una chiamata dell’Argentina”. Quella che Maurito ha ricevuto una sola volta, un anno e mezzo fa: otto minuti più recupero in amichevole contro l’Uruguay e niente più. Dimenticato da Sabella, ma non da Dybala, che su Twitter si congratulava con l’amico per quell’unica convocazione.
Domenica sera si stringeranno la mano, poi metteranno da parte l’amicizia per concentrarsi sull’Inter e sul Palermo, avversarie a San Siro, dove entrambi – da padrone di casa o da ospite – hanno già segnato. Oltre al talento grezzo ma puro, Icardi e Dybala condividono altro. Fanno parte della leva calcistica del ’93, quella che arriverà nel pieno della forma al Mondiale in Russia, a 25 anni tondi. In questa stagione di Serie A hanno segnato entrambi 11 gol, con 2 rigori a testa e nessun errore dal dischetto: di destro, di sinistro e anche di testa. Centravanti Maurito, punta totale Paulo, inseguono in classifica marcatori proprio quegli figli d’Argentina di cui vorrebbero raccogliere l’eredità. Sognando un giorno di formare con Messi la coppia dei sogni. O magari, chissà, un bel tridente.
Fonte: SkySport