Sacchi: «Il Napoli sta andando nella direzione giusta. Benitez? Ha trovato la quadratura del cerchio»
Intervistato da Il Mattino, Arrigo Sacchi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Sacchi, qualche mese fa lei disse: «Il Napoli mi sta deludendo». Infatti arrancava…«E non giocava da squadra. Tutta colpa della maledetta notte di Bilbao».
C’ è voluto un intero girone di andata per rialzare la testa.«Uscire dalla Champions in quel modo è stata una mazzata. Il Napoli si è ripreso lentamente, oggi è in forma e bello da vedersi».
La vittoria in Supercoppa ha fatto il miracolo?«Ha completato il percorso. Ma la rinascita era iniziata prima, altrimenti in quella partita non avrebbe costretto la Juve ai supplementari per poi batterla ai rigori».
Il discorso della benzina, insomma.«Esatto. Dopo Bilbao i giocatori non ne avevano più. Non era un discorso di condizione fisica perché la stagione era appena iniziata. Sono le motivazioni, gli stimoli a trasmettere ai calciatori la vera energia. Il Napoli ha impiegato qualche mese per metabolizzare l’ eliminazione dalla Champions. E se non metti la giusta dose di benzina la macchina non va, è ovvio, anche se ti trovi al volante di una Ferrari. Il gioco è il propellente ma tutto parte dalla testa».
Cioè la teoria che il calcio non si gioca con i piedi. «Si gioca con i piedi ma principalmente con l’ intelletto. Immaginate un allenatore che dice ai suoi calciatori di schierarsi a zona e loro si mettono a uomo. Oppure dispone di giocare di prima e loro tengono palla. Se non hai intelligenza non vai da nessuna parte nemmeno in quel rettangolo verde».
E il Napoli dove sta andando adesso?«Nella direzione giusta. Gioca bene, ha ritrovato forti motivazioni ed è supportato da grandi risultati. È la testa dei giocatori che è cambiata».
È sempre un estimatore di Benitez?«Certo, ha dato agli azzurri una mentalità differente da quella di molte squadre italiane. Voglio bene a Rafa, propone un calcio offensivo “europeo” in un campionato dove purtroppo prevale ancora la fase difensiva. Il Napoli ha varietà di schemi e quando gioca in velocità è un piacere vederlo: contro la Lazio ha fatto delle ripartenze che sono da manuale del calcio».
Benitez non si distacca quasi mai dal 4-2-3-1, non è troppo integralista?«Ha trovato la quadratura del cerchio e va avanti così. A volte mi prende la curiosità di voler vedere il Napoli con il 4-3-3, chissà cosa ne verrebbe fuori».
Ne potrebbe beneficiare qualche illustre protagonista, Hamsik ad esempio. «Marek è un grande giocatore, lo apprezzo tantissimo. Forse in un centrocampo a tre renderebbe meglio. Come Jorginho, che mi dispiace veder fuori squadra. O come lo stesso Inler. Ripeto: la mia è pura curiosità, l’ allenatore resta Rafa ed è solo lui che deve scegliere».
Sono diventati intoccabili David Lopez e Gargano.«Bella sorpresa questo spagnolo, si è imposto in silenzio e garantisce equilibrio al centrocampo. Come Gargano, che si è letteralmente trasformato».
Il mercato di gennaio ha portato in dote Strinic e Gabbiadini.«Il croato ha reso più solida la linea quattro e la corsia sinistra. Gabbiadini è un attaccante che tutti gli allenatori vorrebbero avere».
E poi c’ è Higuain che segna e non si ferma più.«Centravanti sublime, che ha riscoperto dentro di se motivazioni enormi che lo hanno fatto diventare leader».
Il Napoli sta dando la caccia alla Roma: in un mese ha guadagnato sette punti.«Complice il calo dei giallorossi. Garcia ha perso lo smalto di inizio stagione, mentre Benitez lo ha ritrovato».
Sarà sfida a due per il secondo posto?«Napoli e Roma sono simili. I protagonisti vivono coccolati e corteggiati ma poiché queste piazze non sono abituate a vincere, ci si esalta e deprime troppo facilmente. Il segreto è trovare l’ equilibrio giusto e mantenerlo».
Chi finirà dietro la Juventus? «Faccio l’ allenatore, non prevedo il futuro. È un dato di fatto però che il Napoli ora è in una fase migliore, è più attento in campo ed è continuo a livello di risultati. Tutto dipenderà dall’ intelligenza dei giocatori, se cioè riusciranno a mantenere questa condizione fino alla fine». La famosa benzina.
Il Mattino