GENOVA – Il grande giorno è arrivato. La Sampdoria ha presentato ufficialmente Samuel Eto’o. L’attaccante camerunese, che indosserà la maglia numero 99, è stato affiancato dal presidente Ferrero che ha animato, coi modi che ormai sono celebri, la conferenza stampa.
“VOLERE E’ POTERE” – “Se mi aspetto di scendere in campo con il Torino? Sì”. Eto’o parla subito chiaro, non ha dubbi ed è pronto a scendere in campo già domenica. L’attaccante camerunese, nella presentazione di oggi all’Acquario di Genova, spiega: “Voglio portare qui la voglia di vincere. Volere è potere. Il presidente Massimo Ferrero mi ha parlato dei suoi sogni e a me piace sognare”.
“NOSTRO OBIETTIVO E’ VINCERE” – La Sampdoria è quarta in classifica ma il posto Champions è un obiettivo possibile: “Non ho parlato in maniera precisa di un sogno da qui alla fine di questa stagione, nel calcio ci sono gli obiettivi e il nostro è quello di vincere – dice Eto’o -. Le ambizioni del club non credo fossero quelle di arrivare al terzo posto, la Sampdoria non era costruita per il terzo posto, ma siamo lì e ci proviamo sino all’ultimo”. L’ex attaccante dell’Inter parla poi anche della crisi del calcio italiano. “Quando sono venuto qui, quattro anni fa all’Inter, tanti campioni se ne andavano via dal calcio italiano e abbiamo visto quale è stato il risultato con l’Inter con cui ho vinto tutto. C’è un momento di crisi, una particolare situazione economica, ma ci sono tanti giocatori che si muovono tra i vari campionati. Il calcio è quello che rimane sul campo – prosegue Eto’o -. Io spero che magari la Samp vincerà tutto e non si parlerà di crisi come se ne sta parlando adesso. Quando sono arrivato c’erano giocatori come Kakà, Sheva, Ibrahimovic che stavano lasciando il campionato italiano, ma poi abbiamo vinto tutto con l’Inter anche a livello europeo”.
“IO LEADER NELL’OMBRA” – Eto’o metterà a disposizione di Mihajlovic e della squadra la sua esperienza e i suoi gol. “Sarò un leader nell’ombra. Nello spogliatoio porterò la voglia di vincere e crederci. Lo scudetto? Ferrero può sognare e io ho sempre realizzato i miei sogni”, risponde il bomber che ha salutato il calcio inglese e l’Everton. “Ringrazio tutti. Ma l’Italia è il mio secondo paese. Sono felice di essere qui. Il film? Il presidente Ferrero non è obbligato a farlo, a me interessa soprattutto il campo”, continua Eto’o che spiega la scelta del numero di maglia. “Il mio numero è il 9, ma lo ha mio fratello Stefano Okaka. Per cui ho scelto il 99, come all’Anzhi. Soprannomi? Sceglieteli voi, io aspetto il campo”.
FERRERO: “ORA TUTTI CI RISPETTINO” – “Eto’o è un grande e ora tutti rispettino la Sampdoria”. E’ il messaggio che manda Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria. “Ariecchice”, esordisce in dialetto romano Ferrero. “Oggi siamo qui a presentare un signore che si presenta da solo. C’è una sua frase mitica che dice: ‘Le finali di Champions non si giocano ma si vincono’. E’ un grande calciatore e sono orgoglioso di averlo alla Samp, gli ho fatto una corte spietata ma alla fine ho avuto fascino e ha accettato, però parliamo di calcio…”, dice il n.1 del club blucerchiato, che si è fatto fotografare con la maglia n.101 con il suo nome scritto sulle spalle prima della conferenza, mentre Eto’o mostrava la sua con il n.99. “Sono venuto qui sette mesi fa e avevo la maglia n.10, adesso abbiamo la n.101 perché questa è la carica dei 101. Ringrazio la città e sono molto contento di esportare Genova, una città meravigliosa e magica ma poco rispettata nel calcio – sottolinea Ferrero -. Oggi ci devono rispettare tutti perché non ci sono solo Juve, Roma, Milan, Inter e le solite note. C’è la Sampdoria e ci andremo a giocare ogni settimana la partita, non temiamo nessuno. Vogliamo rispetto perché noi portiamo rispetto”. “Champions? Il calcio non è una scelta esatta. I sogni sono il sale della vita”, aggiunge Ferrero che spera di arrivare nell’Europa che conta. “Siamo terzi, ma il merito è dei miei meravigliosi ragazzi e di Mihajlovic”, conclude il presidente della Sampdoria.
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