SERIE NEGATIVA Furia determinata dalla somma delle decisioni prese da Calvarese nel match dello stadio San Paolo, ma non solo da quelle. Il rammarico viene da lontano, nasce da una sfida di metà dicembre, quella con la Roma al Ferraris, dalla quale il suo Genoa è uscito beffato e bastonato, con la squalifica per quattro turni di Perotti, il suo uomo migliore. Quattro turni rivelatisi maledetti. «È dalla partita contro i giallorossi che per noi la storia si è messa così: sviste arbitrali in serie, gol in fuorigioco, tocco sul portiere in uscita. Nessuno vede niente. Noi cosa possiamo fare?».
DOPPIO ERRORE Aver visto un buon Genoa combattivo e determinato non lo conforta, i casi dubbi si sommano, la zona Europa si allontana, una stagione importante rischia di diventare anonima. E non per demeriti propri. «Come vi ho detto – ripete il presidente del Genoa concentrandosi sulla sfida appena persa al San Paolo – visto così il nostro è un altro sport. Il primo gol del Napoli è in fuorigioco, il secondo è un rigore assolutamente inesistente, fischiato nel finale di partita giocata bene, nella quale stavamo ottenendo un buon risultato. Una vera mazzata. E vogliamo parlare delle ammonizioni? I cartellini gialli sono arrivati per Antonelli e Bertolacci, guarda caso due diffidati, così li perdiamo per la prossima sfida con la Fiorentina». La storia, insomma, dal suo punto di vista rischia di continuare e divenire insostenibile. Allo stadio San Paolo si spengono tutti i buoni propositi, sfuma il fioretto: «Io non volevo più parlare di arbitri – ripete il presidente della società rossoblù – ma così non si può davvero andare avanti». Il Genoa soffre, la classifica perde brillantezza, la rabbia aumenta settimana dopo settimana prendendo il posto dell’euforia e dell’entusiasmo di qualche settimana fa.
La Gazzetta dello Sport