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Napoli, assalto al terzo posto…

higuain-benitezNemico San Paolo. Lo dicono i numeri: è in casa, dove ha avuto finora un rendimento da squadra di metà classifica, che il Napoli ha compromesso con largo anticipo le sue principali ambizioni in campionato. Ma non tutto è già perduto, tranne il sogno estivo di lottare con la Juve per lo scudetto. Il resto è ancora possibile, invece, con altre 19 gare da giocare: a partire dal posticipo di stasera a Fuorigrotta (ore 21) con il Genoa.

La squadra di Benitez, però, è obbligata a invertire finalmente il trend negativo davanti ai suoi tifosi, ritrovando subito il successo nel gelido posticipo delle 21 con il Genoa. Inizia infatti il girone di ritorno e gli azzurri non possono più permettersi altri errori, per non trasformare in un’impervia scalata anche l’affollato sprint per il terzo posto. Le pretendenti per la zona Champions League sono diventate troppe e sarà fondamentale dare una sgranata al gruppo — facendo quasi fuori le due milanesi, sconfitte nel week-end — per evitare delle sgradite sorprese nel rush finale. Lazio e Sampdoria sono passate di nuovo davanti al Napoli, costringendolo a rispondere a sua volta con una vittoria, per non perdere altre posizioni in classifica. Ma i tre punti di stasera valgono doppio, numeri alla mano: perché anche il Genoa ha ambizioni europee e può essere una buona chance per staccarlo in maniera abbastanza netta, se non eliminarlo dalla volata per la Champions. È il primo della lunga serie di scontri diretti in calendario nel girone di ritorno al San Paolo, dove gli azzurri ospiteranno tutte le altre pretendenti per il terzo posto. Motivo in più per venire finalmente a capo della sindrome di Fuorigrotta, dove la squadra di Benitez ha dissipato finora una buona parte del tesoretto di successi e punti messo insieme in trasferta. Il meno 9 della prima parte del campionato, rispetto alla stagione scorsa, è dipeso esclusivamente dai grandi pasticci combinati in casa dalla squadra di Benitez. Appena quattro (con Torino, Roma, Verona e Parma) i successi arrivati finora in nove gare interne, con un bilancio portato in rosso dai tre pareggi (Palermo, Cagliari ed Empoli) e dalle due batoste con Chievo e Juventus. Per un totale di 15 punti fatti sui 27 a disposizione. Lunghissimo l’elenco delle chance buttate via e tutte con un denominatore comune: gli errori difensivi, pagati a prezzo molto caro con 14 gol subiti in 9 partite. Solo in due occasioni, contro Roma e Parma, il Napoli è uscito dal San Paolo tenendo la sua porta inviolata. E anche le vittorie contro il Torino e il Verona sono arrivate in rimonta, dopo i regali degli azzurri che avevano agevolato il vantaggio degli avversari. Il problema c’è, insomma: è complesso e non è stato ancora risolto, come ha appena confermato la gara di giovedì scorso con l’Udinese in Coppa Italia. Alla fine la qualificazione è arrivata, dopo i calci di rigore. Ma il verdetto del campo era stato un’altra volta di parità e con altre due reti (2-2) al passivo, per la recidiva squadra di Benitez. Infilata addirittura in superiorità numerica. Stasera ritorna il Napoli vero, con gli 8 titolari risparmiati in Coppa. Maggio, Albiol e Koulibaly si sono riposati: solo Strinic, dunque, dovrà fare gli straordinari in difesa, il reparto che più preoccupa i 30 mila tifosi attesi al San Paolo. Jorginho (reduce dai 120’ contro l’Udinese) e Inler si giocano a centrocampo il posto dello squalificato Gargano, e se lo svizzero starà di nuovo fuori può nascere un caso. Ma l’osservato speciale sarà Higuain, a caccia in una notte da “over” del primato tra i bomber. Tocca a lui spazzare via il tabù di Fuorigrotta.

La Repubblica

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