Milan, squadra in ritiro. Calma piatta fino a martedì
Inzaghi resta in panchina, ma dopo la sconfitta contro la Lazio sarà decisivo il prossimo confronto di Coppa Italia. Ancora la squadra di Pioli sul cammino dei rossoneri
Una batosta, su tutti i fronti. Il Milan perde all’Olimpico contro la Lazio, conferma di vivere una delle stagioni peggiori della sua storia e una fetta importante della sua storia recente, Filippo Inzaghi, ora è in discussione. L’allenatore, che aveva visto rinnovarsi la fiducia alla vigilia della partita contro i biancocelesti, si giocherà il suo futuro rossonero la prossima settimana, in Coppa Italia, e sempre contro la squadra di Pioli. “Brutta partita, in questo momento la squadra da tutto ma non basta, in questi momenti bisogna solo lavorare e andare avanti. La squadra mi segue, dobbiamo riprenderci al più presto”, ha detto Inzaghi nel post partita.
Prospettive e ipotesi -Squadra in ritiro fino a martedì come confermato da Mexes (pessimo il suo spettacolo offerto all’Olimpico) a fine partita: “Adesso mettiamoci al lavoro, stiamo con Pippo al 100%”. Sì, ma intanto comincia a circolare il nome di Luciano Spalletti come possibile successore se la situazione dovesse precipitare ulteriormente. Al momento, però, quello dell’ex Roma può essere considerato un obiettivo molto complicato. E lo è almeno per due motivi: stipendio ricchissimo fino a giugno con lo Zenit, club al quale Spalletti è legato pur non essendone più l’allenatore; e per le scelte del tecnico toscano, che preferirebbe ripartire con un progetto nuovo da giugno e non prendere una squadra in corsa (per di più con tutti i problemi del Milan attuale).
Prospettive e ipotesi -Squadra in ritiro fino a martedì come confermato da Mexes (pessimo il suo spettacolo offerto all’Olimpico) a fine partita: “Adesso mettiamoci al lavoro, stiamo con Pippo al 100%”. Sì, ma intanto comincia a circolare il nome di Luciano Spalletti come possibile successore se la situazione dovesse precipitare ulteriormente. Al momento, però, quello dell’ex Roma può essere considerato un obiettivo molto complicato. E lo è almeno per due motivi: stipendio ricchissimo fino a giugno con lo Zenit, club al quale Spalletti è legato pur non essendone più l’allenatore; e per le scelte del tecnico toscano, che preferirebbe ripartire con un progetto nuovo da giugno e non prendere una squadra in corsa (per di più con tutti i problemi del Milan attuale).
Fonte: SkySport
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