Calcio sul ring, da Cantona a Mexes 20 anni di follie
Il tentativo di Mexes di strozzare Mauri, in Lazio-Milan: cartellino rosso ovvviamente per il rossonero
La trance agonistica a volte sconfina nell’impensabile, se perfino un esempio di professionalità e fair play come Cristiano Ronaldo cade nell’errore: prima un pugno, poi un calcio all’avversario in Cordoba-Real ed è rosso. Ai mondiali del Brasile l’attaccante uruguayano Suarez prese a morsi l’azzurro Chiellini, guadagnandosi 4 mesi di stop forzato: era recidivo, già in Premier League aveva tirato fuori il pezzo dal suo repertorio, causando una scandalo.
Nel campionato italiano tre grandi cattivi sono i recordman della squalifica (11 turni a testa): Paolo Di Canio, Roberto Boninsegna e Andrea Gimona. Quest’ultimo negli anni ’50 colpì il tecnico Bruno Pesaola in Roma-Palermo. L’ex centravanti della nazionale, e futuro eroe del mundial messicano, Boninsegna, aggredì l’arbitro Bernardis in un Varese-Cagliari del ’67. L’ex laziale Di Canio, trent’anni dopo, scaraventò l’arbitro per terra, durante una partita dello Sheffield in Premier League.
In tempi più recenti si ricorda il calcione nel sedere rifilato da Totti a Balotelli durante Roma-Inter, finale di Coppa Italia 2010. Lo stesso attaccante romanista si prese 3 turni di squalifica nell’Europeo 2004 per uno sputo in faccia al danese Poulsen che l’aveva insultato. Frequenti le intemperanze di Ibrahimovic: quando giocava con il Milan una volta schiaffeggiò Aronica del Napoli, un’altra diede un calcio in testa all’allora romanista Cassano.
Nel 1991 l’ex del Torino Pasquale Bruno aggredì l’arbitro che l’aveva appena espulso e si beccò 8 giornate di stop. Lunga squalifica (7 turni) pure per Mauro Tassotti, ex milanista dai modi rudi, per una gomitata in faccia a Luis Enrique, a Usa ’94. Nel 2001, 3 anni di squalifica furono inflitti a Massimiliano Ferrigno per aver ferito gravemente a pugni Francesco Bertolotti, in occasione di Como-Modena.
Fonte: SkySport