MILANO – Quando tutti, Roberto Mancini per primo, sentono che, sì, è arrivato il momento di fare il salto di qualità, succede l’esatto contrario: l’Inter si arena. Un passo avanti e due indietro per i nerazzurri, neanche fossero in Romagna accompagnati dalla musica di Casadei. Per dirla tutta, la squadra interista dall’arrivo del tecnico ex City è cambiata in meglio: non c’è più l’ansia da prestazione e la depressione che regnava sui volti dei giocatori è volata via. Però tutte le volte che arriva il momento di fare vedere che anche l’Inter è in corsa per il terzo posto, accade che i giocatori perdono le loro certezze. Quelle mostrate col Genoa o nel secondo tempo della gara contro la Juventus: paurosi i nerazzurri si ritraggono all’interno del proprio guscio a mo’ di tartaruga. Insomma, la situazione in casa Inter non è drammatica, ma nemmeno si può definire fausta, visto che dati alla mano, dall’arrivo del Mancio, due mesi fa circa, sono arrivate solo due vittorie, contro i rossoblù di Gasperini e contro il Chievo, per il resto quattro pareggi e due sconfitte. Un bilancio che non fa sorridere l’allenatore impegnatosi in prima persona a fare da tutor ai suoi ragazzi. Neanche il mercato, con l’arrivo di Podolski e Shaqiri, sembra aver dato alla squadra il mordente giusto per dire a chi sta davanti: ‘ehi, ci siamo anche noi’. E, all’allenatore non resta che ripetere: “Non facciamo abbastanza per vincere”.
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Tradotto: dovete fare di più. Anche se il tempo per pensare ora è poco. Perché mercoledì c’è la partita di coppa Italia a San Siro contro la Sampdoria, che avrà un Eto’o in più. Poi in campionato il 25 gennaio arriva al Meazza il Torino. Mentre il giorno prima sbarcherà a Milano il presidente Erick Thohir, che dovrà essere convinto dai risultati per fare l’ultimo sforzo sul mercato (un centrocampista).
Un’ulteriore nota negativa arriva da Andrea Ranocchia, il difensore dovrà stare fermo per una quindicina di giorni per una distorsione al ginocchio rimediata nella gara contro l’Empoli. Gli accertamenti fatti hanno escluso una lesione dei legamenti, ma Mancini – che non ha a disposizione Juan Jesus per squalifica – dovrà fare a meno anche di lui.
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Fonte: Repubblica