Champions, Mercato e Benitez: i tre punti caldi dell’universo calcistico azzurro…
Champions, più mercato, più stadio. Meglio ancora – molto meglio – se c’è anche Rafa. Somma e totale: Gonzalo Higuain. Il piano per trattenerlo, gli elementi che si combinano e producono il totale. Che dovranno farlo, c’è poco da fare, perché del Napoli lui è il vero, grande campione: l’ago che sposta gli equilibri; l’attaccante di razza pura che sa vincere le partite anche da solo e poi l’uomo al servizio della squadra. Un premio Oscar, c’è poco da dire e molto da programmare: perché le parole di suo fratello-manager Nicolas, cortese quanto razionale, hanno portato alla ribalta un’equazione imprescindibile per il futuro azzurro: «La Champions farebbe bene a tutti e faciliterebbe altri acquisti importanti: Gonzalo a Napoli è felice, ma a fine stagione analizzeremo la situazione». Ecco perché il derby con la Lazio per il terzo posto, e per l’Europa che conta, è già una tappa fondamentale. La prima.
GLI ELEMENTI. E allora, tutto sul Pipita. L’imperdibile: l’erede di Lavezzi e Cavani nel cuore della gente e in quello della squadra, che il popolo teme di dover salutare proprio sul più bello come il Pocho e il Matador; un fenomeno pagato quaranta milioni di euro al Real Madrid un paio di estati fa che ha portato in dote gol, giocate, spessore e prestigio. Il giocatore più caro della storia del Napoli – in tutti i sensi, dal cartellino allo stipendio – e un patrimonio da blindare nel nome della vittoria: d’accordo la clausola rescissoria da circa cento milioni inserita nel suo contratto, una garanzia mica da ridere, ma il manager ha fatto capire che sono il ritorno nell’Europa che conta e un mercato da primedonne, gli elementi chiave per continuare a camminare mano nella mano. E in armonia.
PUNTO 1. Del primo punto, cioè la Champions, se ne occuperà già a partire da domani Higuain in persona insieme con i colleghi: a Roma con la Lazio, nella partita aperitivo delle 12.30, c’è in ballo lo scontro più diretto che mai per il terzo posto. Operazione riscatto, dopo l’amara sconfitta con la Juve; missione ribaltone bis, dopo aver ceduto il passo e il posto proprio alla squadra di Pioli. Per Gonzalo, come per tutti i grandi e gli ambiziosi, la Champions è praticamente necessaria. Vitale. E non è un caso che, dopo aver perso il Mondiale e vissuto la disfatta di Bilbao, il Pipita abbia cominciato la stagione cupo e senza gol (per sette giornate di campionato).
PUNTO 2. «Tutti sarebbero più felici con la Champions. Anche la società potrebbe acquistare altri grandi giocatori». Le parole di Nicolas Higuain, datate giovedì, continuano a ritornare in mente. E con esse, il discorso del mercato: Gabbiadini è un gran bel passo verso il futuro, altroché, ma come Rafa anche Higuain e gli altri big sono particolarmente sensibili all’argomento mercato. I nomi? Beh, oltre a Darmian, Donati e Perisic, già nel mirino per la prossima estate, a stuzzicare le recenti fantasie sono stati personaggi del calibro di Mascherano e Iturraspe (tanto per fare due nomi). In genere, giocatori di grande qualità: quelli che serviranno a puntellare difesa e centrocampo.
PUNTO 3. Il discorso del mercato, tra l’altro, ha tenuto banco anche in chiave-Benitez: altro punto interrogativo davanti alla parola futuro. Rafa sì, no e nì: resterà o andrà? Lui ci pensa. Ma è fuori discussione che, fermo restando una plausibile successione all’altezza, la sua eventuale partenza produrrebbe quantomeno iniziali perplessità. A suo tempo. Sullo sfondo, per completare il quadro, c’è la questione del San Paolo: l’accordo con il Comune è vicino, come mai, e dunque la trasformazione del tempio antico in uno spazio moderno e fruibile, e in un investimento da capitalizzare, avvicinerebbe ancor di più il Napoli ai top club d’Europa. Top, come Higuain. Arrivederci a domani, a Roma: prima tappa dell’operazione Champions.
Corriere dello Sport