Inter-Genoa 3-1, seconda vittoria per Mancini
MILANO – E’ ancora un’Inter a due facce. Una è bella, spigliata, ha voglia di divertirsi e di divertire, di proporre un calcio propositivo e dinamico. L’altra ha problemi di tenuta fisica, in parte anche mentali, finisce per rintanarsi e sperare che l’avversario non faccia poi troppo male. La prima ha la meglio sulla seconda, almeno dal punto di vista del punteggio. A Roberto Mancini bastano 45 minuti di grande qualità per centrare il secondo successo della sua gestione e certificare la crisi, almeno di risultati, del Genoa di Gasperini, capace di raccogliere soltanto un punto nelle ultime quattro uscite. Il Grifone, però, ha dimostrato di essere ancora vivo, specialmente nella ripresa e, paradossalmente, quando si è trovato a giocare senza centravanti di ruolo.
MANCINI A TRAZIONE ANTERIORE – L’opposto dei padroni di casa, che scendono in campo con praticamente tutto il potenziale offensivo a disposizione. Osvaldo guarda il match a bordo campo, da separato in casa, mentre Mancini lancia Podolski dal primo minuto in un terzetto di trequartisti completato da Palacio – centrale e non esterno – ed Hernanes, palesemente a disagio nelle vesti di esterno destro. Davanti, neanche a dirlo, c’è Mauro Icardi, che per una volta abbina al solito gol da opportunista (inzuccata su corner per il momentaneo 2-0 con complicità di Perin e un accenno di spinta su Burdisso) anche molto spirito di sacrificio. I nerazzurri sbandano solo in avvio, con Antonelli che brucia il capitano di giornata Andreolli ma spara su Handanovic da pochi passi. Prima, e fino al 45′, solo Inter. Vicina al gol già al secondo minuto, quando proprio Icardi si fa trovare pronto in area di rigore: diagonale mancino, Perin dice no.
UN ALTRO GUARIN – A ispirare l’argentino ci aveva pensato Fredy Guarin, responsabilizzato da Mancini al punto di ricevere una delle due maglie in mediana, al fianco del Pitbull Medel. Il colombiano gioca una gara di rara continuità, riuscendo ad eccellere in entrambe le fasi. E’ in giornata positiva anche il suo compagno di reparto, solitamente più votato alla rottura che alla proposta. E’ suo il lancio da sinistra che mette Icardi a tu per tu con Perin. Antonelli è in posizione stranamente arretrata e centrale, il capitano genoano tiene in gioco il centravanti che prova una girata volante alla Higuain: Perin respinge, la sfera resta lì, tutto pronto per il gol dell’ex. Rodrigo Palacio fa 1-0 e in seguito va anche vicino al raddoppio, su tocco filtrante di un Podolski molto presente nel primo tempo e stanco, come tutti i suoi compagni, nella ripresa. Destro a giro dell’argentino, Perin è attento su una conclusione comunque centrale.
GENOA IMPREVEDIBILE – Si va negli spogliatoi con l’Inter avanti di due reti grazie alla già citata incornata di Icardi ma al rientro dal tunnel lo spartito è cambiato di colpo. Il Genoa perde Matri al 7′ per un problema al polpaccio, Gasperini non ha più Pinilla in faretra e deve ripescare Kucka, con Lestienne che va a fare il guastatore centrale. Senza punti di riferimenti, l’inedita difesa nerazzurra inizia a sbandare. Rincon fa da sponda per Iago Falque, delizioso mancino a giro, Handanovic si distende e mette in angolo. E’ una pressione che tocca l’apice dopo il quarto d’ora, quando nel giro di due minuti lo spagnolo si traveste da uomo assist. Cross prima per la testa di Antonelli – incornata alta di poco – e poi per il mancino di Lestienne: il belga indovina una delle poche giocate della sua mattinata, l’impatto col pallone è perfetto, forse troppo. Handanovic è battuto, traversa piena. Mancini legge gli affanni, Kuzmanovic subentra a Palacio e Obi allo spaesato Hernanes, rendendosi subito pericoloso con un break al limite dell’area, concluso da un destro troppo debole per spaventare Perin.
FINALE DIVERTENTE – Mentre Mancini va ko per una pallonata rifilatagli da Andreolli, San Siro applaude per la prima volta Xherdan Shaqiri, che si scalda senza però entrare in campo. A 5′ dalla fine il Genoa ha un nuovo sussulto. Punizione da destra, Tino Costa – appena entrato – spara col sinistro: la conclusione è centrale, Handanovic è tutt’altro che impeccabile, Armando Izzo può festeggiare il suo primo centro in Serie A. E’ una gioia che dura poco per il centrale classe 1992, che si trova, suo malgrado, a fornire a Vidic l’assist per il tris nerazzurro. E’ lui a deviare un angolo da destra, prolungando la traiettoria del cross fino alla testa del centrale serbo, per la prima volta a segno in campionato e in campo nella gestione Mancini. Per il Genoa è il colpo dell’inevitabile ko, Icardi va anche a un soffio dal 4-1 ma sarebbe stata una punizione eccessiva. E’ ancora un’Inter a due facce, ma rispetto al passato se ne vede almeno una gradevole.
INTER-GENOA 3-1 (2-0)
Inter (4-2-3-1): Handanovic 5.5; Campagnaro 6, Vidic 6.5, Andreolli 6, D’Ambrosio 6; Guarin 7, Medel 6.5 (42′ st Krhin sv); Hernanes 5.5 (29′ st Obi 6), Palacio 7 (21′ st Kuzmanovic 6), Podolski 6; Icardi 7. (Berni, Carrizo, Dodò, Donkor, Mbaye, M’Vila, Shaqiri, Puscas). All.: Mancini
Genoa (3-4-3): Perin 5.5; Izzo 6, Burdisso 6, De Maio 5.5; Edenilson 6, Rincon 5.5 (35′ st Fetfatzidis sv), Bertolacci 6 (39′ st Tino Costa sv), Antonelli 5; Iago Falque 6.5, Matri 5.5 (7′ st Kucka 6), Lestienne 5.5. (Lamanna, Prisco, Antonini, Rosi, Mandragora, Sturaro). All.: Gasperini
Arbitro: Russo
Reti: 12′ pt Palacio, 39′ pt Icardi, 40′ st Izzo, 43′ st Vidic
Ammoniti: De Maio, Bertolacci e Campagnaro per gioco falloso
Recupero: 1′ e 4′
Fonte: Repubblica