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Napoli-Juve, sfide a distanza: Higuain-Tevez, Callejon-Llorente

Mascalzoni latini del gol. Higuain e Callejon, Tevez e Llorente: il clou di Napoli-Juve. Il sale argentino e il pepe spagnolo, la sfida nella sfida (di domenica al San Paolo) delle due coppie d’attacco più ispirate del campionato: 18 reti in due per i principi azzurri, 9 ciascuno e pari e patta con l’alloro dei migliori; 15 per i bianconeri in chiaroscuro, con gli 11 graffi di Carlitos a salvare una baracca altrimenti un po’ così. Bene, bravi, bis. E in ogni caso, vamos.

FONDAMENTALI. E allora, il grande asado del San Paolo. Padroni di casa perfetti, Gonzalo Higuain e Josè Maria Callejon, un argentino e uno spagnolo che, c’è poco da fare, spostano sempre gli equilibri del Napoli. I dati salienti? Nel corso del Ramadan del Pipita, un digiuno articolato lungo le prime sette giornate di campionato, il Napoli ha perso banalmente punti con Palermo e Inter e partite choc con Udinese e Chievo (con rigore parato). E poi, quando dopo l’ultima sosta e la prima nella Roja s’è fermato l’andaluso – all’epoca capocannoniere -, gli azzurri hanno pareggiato con Cagliari, Sampdoria ed Empoli, e perso con il Milan. Può bastare? Fortuna del Napoli che a Doha, in occasione della finale di Supercoppa, Higuain abbia giocato e segnato anche per il compagno.

LA COMPENSAZIONE. Più o meno quello che Tevez sta facendo sin dall’inizio della stagione nella Juve: segna per sé, per Fernando il navarro e anche per gli altri. Una furia, Carlitos. Un tornado che compensa il venticello del collega (non è un caso che il secondo realizzatore juventino sia Vidal, a quota 5): a fronte degli 11 gol del capocannoniere argentino, infatti, finora Llorente è riuscito a realizzare appena 4 reti in campionato e una in Champions. Il totale dell’Apache, invece, è 16: 11 scalpi italiani (2 rigori), 3 in Europa e 2 in Supercoppa. Proprio come il Pipita, che rispetto al compagno di Nazionale è complessivamente a quota 14 (9 con un rigore, 3, 2). Per amor di statistica, è invece tutto del campionato il bottino di Callejon, secondo in classifica marcatori con 9 centri insieme con Higuain, Dybala e Icardi, e fresco di ritorno al gol, a Cesena, dopo dieci partite di astinenza totale.

IL SUPERCLASICO. Come l’attaccante del Napoli, anche gli altri tre hanno ancora in bocca il sapore della gioia: martedì sono andati a segno sia il Pipita – due volte – sia il capocannoniere con l’Inter, mentre l’ultimo acuto di Llorente risale alla trasferta pre Doha di Cagliari. Che sfida aperta. La più bella, la più stuzzicante, resta però quella tra Higuain, figlio del River, e Tevez, figlio del Boca: il massimo. Fermo restando che i due non si sono mai affrontati con le maglie delle squadre di nascita e di cuore, il bilancio su cinque incroci è 4-1 per il Pipita: due vittorie e 2 gol al ritorno per Gonzalo con il River nel 2006, negli ottavi della Libertadores con il Corinthians di Carlitos, e terzo punto in un Real-City di Champions nel 2012; trionfo azzurro con 2 gol ciascuno in Supercoppa a Doha; successo a Torino all’andata per Tevez nella stagione precedente.

GLI OUTSIDER. Di grandi sfide in Spagna ne sanno qualcosa anche Higuain e Llorente (10-0 e 8 gol a 5 il bilancio per il Pipa), mentre a quell’epoca Callejon andava e veniva. Proprio come gli altri attaccanti da tenere d’occhio in questo Napoli-Juve: Zapata, autore di 4 reti, ma soprattutto Gabbiadini, pronto all’esordio in azzurro e già castigatore della Juve con la Samp; e poi Morata, altro ex Real che, come Llorente, ha segnato 4 volte e viaggiato a singhiozzo. Il Rey Leon è preferito per la maggiore capacità di creare spazi per gli inseriemnti dei centrocampisti, ma se anche Massimiliano Allegri dovesse optare per la staffetta al San Paolo, rimarrebbe intatta la sfida tra coppie “miste” con radici argentine e spagnole.

Corriere dello Sport

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