OBIETTIVO NAPOLI – La superiorità offensiva azzurra mette in ginocchio il Cesena
Vittoria abbastanza agevole per il Napoli, contro un Cesena che obiettivamente è parso, per l’ennesima volta, avere poco a che fare con la massima serie.
Per avere la meglio contro la volenterosa formazione di Di Carlo gli azzurri non hanno dovuto sfoderare nemmeno la loro miglior prestazione. È bastato resistere alla sfuriata iniziale dei padroni di casa, per poi colpire in ripartenza, in virtù dell’abissale superiorità tecnica.
Per quelle che sono le sue potenzialità, il Cesena non ha disputato una partita malvagia, nonostante i quattro gol incassati. Nel primo tempo i bianconeri hanno cercato di mettere in difficoltà i partenopei tenendo ritmi di gioco molto elevati. Davanti però la loro qualità è risultata insufficiente per creare problemi seri e costanti dalle parti di Rafael. Soprattutto è mancata loro la concretezza necessaria a far fruttare gli sforzi e i buoni presupposti creati nei primi venti minuti di gara. Appena il Napoli è riuscito a trovare la prima rete, con Callejòn, finalmente sbloccatosi, la strada è stata in discesa. Con i maggiori spazi a disposizione è stato infatti più facile innescare Hamsik, Higuaìn e Callejòn, potendo così mascherare i limiti in fase di impostazione manifestati dalla squadra di Benitez nei primi minuti. Le difficoltà nella costruzione della manovra è stata infatti una pecca abbastanza evidente nel Napoli dei primi minuti, resa ancora più evidente dal feroce lavoro in fase di pressing del Cesena nella prima parte di gara.
Decisive, alla fine, sono risultate le individualità in attacco. Hamsik è parso finalmente ispirato, soprattutto in fase di rifinitura, nonostante qualche errore nel corso del match se lo sia concesso. Benissimo Higuaìn, che ogni volta che ha deciso di cambiare ritmo è risultato irrefrenabile per la difesa cesenate. Ancora non perfetta, invece, è risultata la fase difensiva. Nonostante la pochezza dell’avversario, infatti, non sono mancati i momenti di incertezza nella propria area di rigore. Incertezze che un avversario di maggiore caratura avrebbe fatto pagare a caro prezzo. La formazione di Benitez si è quindi dimostrata ancora una volta mortifera in attacco, e lo sarà ancora di più con l’innesto di Gabbiadini, ma vulnerabile in difesa e nell’impostazione della manovra. Senza questi limiti il campionato del Napoli avrebbe potuto avere ben altre ambizioni.